“sabbe dhammā nālaṃ abhinivesāyā”
“Nessun fenomeno a cui attaccarsi”
-Cūḷataṇhāsaṅkhayasutta, MN37
L’insegnamento del Buddha accoglie la divisione tra l’aspetto fisico, materiale del mondo e quello immateriale o mentale. Quest’ultimo è ulteriormente diviso in quattro aspetti. Insieme, il livello fisico e mentale consta di cinque componenti,chiamati dal Buddha i cinque aggregati (khandha), i quali costituiscono il mondo di tutti gli esseri viventi,uomini compresi.Il corpo rappresenta un unico aggregato,quello materiale;la mente comprende gli altri quattro.
Il primo degli aggregati mentali è la sensazione (vedana),che si presenta tripartita: piacevole o gratificante,spiacevole o frustrante,e neutra. La sensazione neutra non è né piacevole né spiacevole, ma è pur sempre una forma di sensazione. La sensazione è sempre in atto. Il Buddha la indica semplicemente come un costituente dell’essere umano.
Il secondo aggregato mentale è la percezione (sanna). E’ il processo percettivo cosciente, opposto alle modalità del sonno profondo,dell’incoscienza e della morte. Comprende tanto la percezione dei messaggi sensoriali che la memoria che vi si instaura; include la percezione immediata del contatto tra l’occhio,l’orecchio,il naso,la lingua o il corpo e un oggetto,e il confronto con le precedenti impressioni memorizzate. La percezione riconosce un oggetto come bianco o nero,lungo o corto,uomo o animale;sia nel fatto immediato sia ricorrendo retrospettivamente alla memoria.
Il terzo aggregato mentale è dato dalle intenzioni (sankhara) che si innestano sui processi precedenti. Stabilire di fare,decidere di dire,pensieri positivi e pensieri negativi: ecco il terzo aggregato mentale.
Il quarto aggregato è la coscienza (vinnana). Il processo cognitivo di quanto avviene nell’occhio,nell’orecchio, nel naso,nella lingua,nel corpo e nella mente.
Questi cinque aggregati costituiscono l’oggetto, la presa per il desiderio, l’attaccamento. Ci si può aggrappare a uno qualunque dei cinque gruppi considerandolo il proprio sé,secondo il grado di ignoranza.
Perché non vediamo i cinque aggregati nella loro vera natura? Al momento della nascita non avevamo alcuna esperienza delle cose. Crescendo, abbiamo sviluppato una conoscenza acquisita,mediata da quanto ci è stato insegnato. Ci è stato insegnato a vedere nelle cose una realtà intrinseca. Il senso primario e istintuale dell’identità personale,già presente alla nascita,si rafforza col passare degli anni. I pronomi personali del linguaggio (io,tu,lui,lei) rafforzano l’idea del sé. “Questo è il signor X,quello è il signor Y. Questo è il figlio di X e quello il nipote di Y; questo è il marito della signora tal dei tali,questa è la moglie del signor tal dei tali.” Il linguaggio identifica nelle persone delle entità intrinseche. L’adesione al concetto di sé rimane di conseguenza a livello inconscio,produce l’egoismo, e tutto il campo dell’azione ne viene influenzato.
Sviluppando la visione profonda che riconosce la falsità di questa concezione,smetteremo di aderire a supposizioni egoiche quali il signor X o il signor Y,ricco o povero,uomo o animale, definizioni in cui vedremo soltanto parole e convenzioni sociali. Tale comprensione libera dall’inganno radicale. Analizzando il signor X,lo conosceremo come un composto di corpo,sensazione coscienza,pensiero e processi cognitivi. Questa comprensione ci affranca dalla verità relativa del mondo.
E’ possibile approfondire ulteriormente l’analisi. L’aggregato fisico si può,genericamente,suddividere in quattro elementi: Solidità, motilità, calore e fluidità, o più semplicemente, carbonio, idrogeno, ossigeno e così via. Più analizziamo in profondità, e meno ci inganniamo. Scendendo sotto la superficie non troviamo nessuna “entità personale”: solo componenti materiali e mentali. Vista in questa luce,la ‘persona’ scompare.
La nozione di identità applicata al signor X o al signor Y si dissolve. Svanisce il concetto di ‘mio figlio’,’mio marito’,’mia moglie’. Considerando le cose alla luce della loro reale natura,non troviamo che elementi: terra, acqua, aria e fuoco; idrogeno e ossigeno;corpo, sensazione, percezione, fattori mentali e coscienza. Esaminando questi elementi più da vicino,ne scopriremo una proprietà comune:la vacuità.
Per vacuità si intende l’assenza di un sé. Terra, acqua, aria e fuoco si rivelano privi di realtà intrinseca. ogni cosa è da considerarsi vuota in questa accezione. Ciò fatto, i processi dell’attaccarsi e dell’afferrarsi non hanno più modo di instaurarsi. Si dissolvono, svaniscono, recedono senza lasciare traccia.
La conoscenza e la visione profonda della vera natura dei cinque aggregati ha come risultato finale l’abbandono dell’afferrarsi.
Tratto da: Prontuario per l’umanità,
Buddhadasa Bhikku
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