
«Rāgassa, bhikkhave, abhiññāya..pariññāya … pe … parikkhayāya … pahānāya … khayāya … vayāya … virāgāya … nirodhāya … cāgāya … tayo dhammā bhāvetabbā. Katame tayo? Suññato samādhi, animitto samādhi, appaṇihito samādhi—rāgassa, bhikkhave, abhiññāya ime tayo dhammā bhāvetabbā.»
«Monaci, per la comprensione, la piena conoscenza., la completa distruzione, l’abbandono, l’eliminazione la dissoluzione, il distacco, la cessazione e l’abbandono della passione, si dovrebbero coltivare tre qualità. Quali tre?
Il samādhi vuoto [di oggetti mentali] (suññata), il samādhi senza oggetto [di meditazione] [1], e il samādhi senza ambizione (appaṇihita). Monaci, questi sono le tre qualità che devono essere coltivate per arrivare alla comprensione della passione.»
-AN 3.183 et passim.
[1]: «Yā kho, āvuso visākha, cittassa ekaggatā ayaṃ samādhi; cattāro satipaṭṭhānā samādhinimittā; cattāro sammappadhānā samādhiparikkhārā. Yā tesaṃyeva dhammānaṃ āsevanā bhāvanā bahulīkammaṃ, ayaṃ ettha samādhibhāvanā”ti.»
«Amico Visākha, l’unificazione della mente, ciò costituisce il samādhi; I quattro fondamenti della consapevolezza sono il l’immagine [oggetto di meditazione per la coltivazione]del samādhi; i quattro sforzi armoniosi sono i prerequisiti necessari al samādhi; la pratica costante (āsevanā) di questi elementi di pratica, la loro coltivazione, il loro sviluppo costante, ciò costituisce la coltivazione del samādhi.»
-Cūḷavedallasutta, MN 44.
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