Buddhismo per i neofiti: come orientarsi

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Il Buddhismo, o più correttamente, la via del Dharma, è una un sentiero che ha come obiettivo l’emancipazione dal Dukkha, la sofferenza prodotta dalle afflizioni mentali come l’ignoranza, l’avversione e l’avidità.

Sebbene di primo acchito il buddhismo possa sembrare facile da capire -per lo meno a livello intellettuale- l’assimilazione del Dharma, l’integrazione effettiva dei suoi principi nella vita quotidiana, è un impresa tutt’altro che facile.

Di fatto, l’inganno in cui molti praticanti tendono a cadere al giorno d’oggi è quello di confondere la comprensione meramente intellettuale degli insegnamenti buddhisti con la loro realizzazione; leggiamo un articolo sulla natura mutevole delle cose o sulla vacuità di esistenza intrinseca dei fenomeni e ci sembra di aver compreso, mentre in realtà abbiamo (forse) meramente capito il senso delle parole; così pensiamo di essere diventati “raffinati conoscitori del Dharma”, mentre la nostra mente continua a rimanere grezza come prima, con in più l’aggiunta di una buona dose di arroganza per la nostra presunta conoscenza del Dharma.

Chi fosse seriamente interessato a praticare il Dharma dovrebbe innanzitutto capirne le le finalità; fatto ciò, si dovrebbero apprenderne i principi fondamentali ed i metodi pratici per trasformare la teoria in pratica come la meditazione e le istruzioni per integrare la saggezza del Buddha nella vita in ogni suo aspetto.

Questo non vuol dire che dovremmo modificare il nostro stile di vita, il modo di vestirsi o le nostre abitudini alimentari, ma al contrario, che dovremmo considerare la vita quotidiana, nel suo complesso -così com’è-  come un’immensa opportunità per coltivare la ricerca interiore, per sviluppare la comprensione liberante della vera natura dell’esistenza.

La vita quotidiana, con i suoi alti e bassi, non deve essere vista come antitetica alla pratica spirituale ma bensì come la pratica spirituale stessa. Il Dharma è natura, la natura è Dharma; la vita stessa è il nostro ‘tempio’, il luogo della con-templ-azione.
Nella realtà, non vi è separazione fra ‘spirituale’ e ‘mondano’: ogni cosa è Dharma, se abbiamo appreso gli strumenti per fare ciò e proviamo ad applicarli.

Ad esempio, quando ci ritroviamo a sperimentare situazioni che provocano in noi avversione, risentimento o paura, al posto di considerare tutto ciò come antitetico alla nostra “visione spirituale” della vita, invece di rimpiangere la quiete della sala di meditazione o la serenità forzata (in quanto indotta volontariamente) della recitazione di un mantra, osserveremo come il processo dell’origine dipendete (paṭicca samuppāda) -il cuore profondo dell’insegnamento del Buddha-  si stia manifestando sotto i nostri occhi, generando in noi quel disagio interiore che la nostra pratica si prefigge di eliminare; quando questi stati afflitti, per loro natura mutevoli svaniranno, osserveremo lo svanire del disagio ad essi associato ed la realtà dell’impermanenza..

Così facendo, eviteremo di creare quella pericolosa separazione dualistica fra la vita e la pratica, causa di moltissimi problemi e conflitti per i praticanti e le loro famiglie.

Il Dharma non è una via di fuga dalla vita ma una via d’uscita dal condizionamento.

Per potere praticare in questo modo, avremo necessariamente bisogno di una guida esperta e competente, una persona motivata da una sincera attitudine compassionevole verso i propri studenti,  che ci guidi nel percorso – non certo agevole- dell’apprendimento e dell’assimilazione pratica;

Dobbiamo fare molta attenzione a non cadere nella facile tentazione di bypassare il ‘Dharma reale’, fatto di apprendimento costante, introspezione, crisi ricorrenti e relazioni umane complesse, per affidarsi unicamente al ‘Dharma virtuale’, ai libri faciloni che troviamo sugli scaffali dei supermercati, ai post sui social network, alle citazioni estrapolate da testi ben più articolati, o ai video su YouTube prodotti da persone desiderosi di apparire ma con poca conoscenza ed esperienza degli argomenti trattati.

La ricerca di un insegnante qualificato potrebbe non essere una cosa così semplice, ed è quindi probabile che nei primi periodi della nostra ricerca dovremmo girare più di un centro di Dharma prima di trovare l’insegnante ed il centro adatto a noi.

Tuttavia, la ricerca del maestro o di un centro dove praticare adatto alle nostre esigenze non dovrebbe degenerare nella gretta ricerca consumistica di esperienze eccitanti alla quale si assiste sempre più di frequente al giorno d’oggi. Il Dharma è un sentiero di liberazione, di emancipazione dalla necessità di godere, di possedere e d’essere, non una forma di intrattenimento tesa a soddisfare l’insoddisfabile sete di esperienze gratificanti ed eccitanti.

Ai neofiti seriamente motivati è consigliato lo studio della storia del buddhismo in un ottica filologica, al fine di comprendere la genesi del pensiero del Buddha, e le sue successive evoluzioni storiche e dottrinali; può essere di grande utilità studiare la biografia del Buddha storico, prima di passare allo studio dei discorsi del Buddha.

È inoltre importante apprendere la tecniche di meditazione fondamentali quali i Quattro fondamenti della consapevolezza, gli stadi di meditazione profonda (jhana) o i quattro incommensurabili presso uno o più centri di Dharma, (centri urbani, monasteri o centri di ritiro presso i quali insegnino persone esperte e qualificate, oltreché dal profilo etico trasparente, unicamente motivate al beneficio degli studenti), ed impegnarsi nell’esercizio continuo e costante di tali pratiche.

Frequentare un centro studi, un monastero, un gruppo di pratica o un centro di ritiri in maniera continuativa può essere di grande aiuto, fermo restando che la comprensione del Dharma è un fatto puramente intimo e personale.

A prescindere dall’entusiasmo iniziale, fattori quali l’umiltà, apertura mentale, perseveranza, determinazione e fiducia nel sentiero, saranno di importanza vitale durante tutte le fasi del cammino spirituale. Senza una seria determinazione e un impegno costante, l’entusiasmo iniziale non durerà a lungo, e ben presto ci ritroveremo annoiati, e di nuovo in cerca di qualcosa di più eccitante..

Con mettābenevolenza,

Davide Puglisi,

Responsabile Centro Dharma Saronno

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