
Vuttañhetaṃ bhagavatā vuttamarahatāti me sutaṃ:
Questo è stato detto dal Bhagavan, dall’Arahant, e così ho sentito:
“Nayidaṃ, bhikkhave, brahmacariyaṃ vussati janakuhanatthaṃ, na janalapanatthaṃ, na lābhasakkārasilokānisaṃsatthaṃ, na ‘iti maṃ jano jānātū’ti. Atha kho idaṃ, bhikkhave, brahmacariyaṃ vussati abhiññatthañceva pariññatthañcā”ti. Etamatthaṃ bhagavā avoca. Tatthetaṃ iti vuccati:
«Monaci, la via spirituale non è vissuta per ingannare le persone, né per sedurle, né per ottenere profitti, offerte, ed onori, né con il pensiero, ‘Per via di ciò possano le persone conoscermi.’ Questa via spirituale è vissuta ai fine di realizzare la conoscenza diretta e la piena comprensione.»
«Abhiññatthaṃ pariññatthaṃ,
brahmacariyaṃ anītihaṃ;
Adesayi so bhagavā,
nibbānogadhagāminaṃ.
«Per la conoscenza diretta e per la piena
comprensione,
egli, il Bhagavan, ha insegnato
la via della pratica, non trasmessa per tradizione,
il sentiero conducente al nibbāna.
Esa maggo mahattehi,
anuyāto mahesibhi;
Questo sentiero è seguito
da coloro dai nobili ideali,
i grandi saggi.
Ye ye taṃ paṭipajjanti,
yathā buddhena desitaṃ;
Dukkhassantaṃ karissanti,
satthusāsanakārino»ti.
Coloro che lo praticheranno,
in accordo alle istruzioni del Buddha,
porranno fine al dukkha,
avendo agito in accordo agli insegnamenti del Maestro.»
-Dutiyajananakuhanasutta, Iti 36
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