Satipaṭṭhānavibhaṅgo (Vibh. 7)
Analisi dei fondamenti della consapevolezza interiore.
Cittānupassanāniddeso
Commentario alla contemplazione della mente-cuore
Kathañ-ca bhikkhu ajjhattaṁ citte cittānupassī viharati?
E come un monaco dimora contemplando la [natura della] mente-cuore nella mente cuore in riguardo a Sé stesso?
Idha bhikkhu sarāgaṁ vā cittaṁ “sarāgaṁ me cittan”-ti pajānāti,
In questo caso, un monaco, quando la mente è passionale, riconosce: “la mia mente è passionale”,
vītarāgaṁ vā cittaṁ “vītarāgaṁ me cittan”-ti pajānāti;
oppure, quando la mente è priva di passione, egli riconosce: “la mia mente è priva di passione”;
sadosaṁ vā cittaṁ “sadosaṁ me cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente prova avversione, egli riconosce: “la mia mente prova avversione”,
vītadosaṁ vā cittaṁ “vītadosaṁ me cittan”-ti pajānāti;
oppure, quando la mente è priva di avversione, egli riconosce: “la mia mente è senza avversione”;
samohaṁ vā cittaṁ “samohaṁ me cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente è ignorante egli riconosce: “la mia mente è ignorante”,
vītamohaṁ vā cittaṁ “vītamohaṁ me cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente è priva di ignoranza egli riconosce: “la mia mente è senza ignoranza”;
saṅkhittaṁ vā cittaṁ “saṅkhittaṁ me cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente è raccolta, egli riconosce: “la mia mente è raccolta”,
vikkhittaṁ vā cittaṁ “vikkhittaṁ me cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente è distratta, egli riconosce: “la mia mente è distratta”;
mahaggataṁ vā cittaṁ “mahaggataṁ me cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente è raffinata, egli riconosce: “la mia mente è raffinata”,
amahaggataṁ vā cittaṁ “amahaggataṁ me cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente è grezza, egli riconosce: “la mia mente è grezza”;
sa-uttaraṁ vā cittaṁ “sa-uttaraṁ me cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente è perfettibile, egli riconosce: “la mia mente è perfettibile”,
anuttaraṁ vā cittaṁ “anuttaraṁ me cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente è ineguagliabile, egli riconosce: “la mia mente è ineguagliabile”;
samāhitaṁ vā cittaṁ “samāhitaṁ me cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente è equilibrata, egli riconosce: “la mia mente è equilibrata”,
asamāhitaṁ vā cittaṁ “asamāhitaṁ me cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente non è equilibrata, egli riconosce: “la mia mente non è equilibrata”;
vimuttaṁ vā cittaṁ “vimuttaṁ me cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente è emancipata, egli riconosce: “la mia mente è emancipata”,
avimuttaṁ vā cittaṁ “avimuttaṁ me cittan”-ti pajānāti.
e quando la mente non è emancipata, egli riconosce: “la mia mente non è emancipata”.
So taṁ nimittaṁ āsevati bhāveti bahulīkaroti svāvatthitaṁ vavatthapeti,
Egli coltiva, sviluppa, incrementa e stabilizza la chiarezza di tale oggetto [di meditazione],
so taṁ nimittaṁ āsevitvā bhāvetvā bahulīkaritvā svāvatthitaṁ vavatthapetvā,
e dopo aver coltivato, sviluppato, incrementato e stabilizzato la chiarezza dell’oggetto[di meditazione],
bahiddhā citte cittaṁ upasaṁharati.
egli indirizza la propria attenzione alla mente altrui.
Kathañ-ca bhikkhu bahiddhā citte cittānupassī viharati?
E come un monaco dimora contemplando [la natura]della mente nella mente in riguardo alla mente-cuore altrui?
Idha bhikkhu sarāgaṁ vāssa cittaṁ “sarāgam-assa cittan”-ti pajānāti,
Dunque, un monaco, quando la mente [di un altro] prova passione, egli riconosce: “la sua mente è presa dalla passione”,
vītarāgaṁ vāssa cittaṁ “vītarāgam-assa cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente di costui è senza passione, egli riconosce: “la sua mente è priva di passione”;
sadosaṁ vāssa cittaṁ “sadosam-assa cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente di un altro prova avversione, egli riconosce: “la sua mente è presa dall’avversione”,
vītadosaṁ vāssa cittaṁ “vītadosam-assa cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente di costui è priva di avversione, egli riconosce: “la sua mente è priva di avversione”;
samohaṁ vāssa cittaṁ “samoham-assa cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente di un altro è preda dall’ignoranza, egli riconosce : “la sua mente è preda dell’ignoranza”,
vītamohaṁ vāssa cittaṁ “vītamoham-assa cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente di costui è libera dall’ignoranza, egli riconosce: “la sua mente è senza ignoranza”;
saṅkhittaṁ vāssa cittaṁ “saṅkhittam-assa cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente di un altro è raccolta, egli riconosce: “La sua mente è raccolta”,
vikkhittaṁ vāssa cittaṁ “vikkhittam-assa cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente di costui è distratta, egli riconosce: “la sua mente è distratta”;
mahaggataṁ vāssa cittaṁ “mahaggatam-assa cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente di un altro è raffinata, egli riconosce: “la sua mente è raffinata”,
amahaggataṁ vāssa cittaṁ “amahaggatam-assa cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente di costui è grezza, egli riconosce: “La sua mente è ancora grezza”;
sa-uttaraṁ vāssa cittaṁ “sa-uttaram-assa cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente altrui è perfettibile, egli riconosce: “la sua mente è ancora perfettibile”,
anuttaraṁ vāssa cittaṁ “anuttaram-assa cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente di costui è ineguagliabile, egli riconosce: “la sua mente è ineguagliabile”;
samāhitaṁ vāssa cittaṁ “samāhitam-assa cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente di un altro è equilibrata, egli riconosce: “la sua mente è equilibrata”,
asamāhitaṁ vāssa cittaṁ “asamāhitam-assa cittan”-ti pajānāti;
e quando la mente di costui non è equilibrata, egli riconosce: “la sua mente non è equilibrata”;
vimuttaṁ vāssa cittaṁ “vimuttam-assa cittan”-ti pajānāti,
Quando la mente di un altro è emancipata, egli riconosce: “la sua mente è emancipata”,
avimuttaṁ vāssa cittaṁ “avimuttam-assa cittan”-ti pajānāti.
e quando la mente di costui non è emancipata, egli riconosce: “la sua mente non è ancora emancipata”.
So taṁ nimittaṁ āsevati bhāveti bahulīkaroti svāvatthitaṁ vavatthapeti,
Ed egli persegue, coltiva e sviluppa l’oggetto [della consapevolezza], stabilizzandone la chiarezza,
so taṁ nimittaṁ āsevitvā bhāvetvā bahulīkaritvā svāvatthitaṁ vavatthapetvā,
e dopo aver perseguito, coltivato e sviluppato l’oggetto [della consapevolezza], avendone stabilizzato la chiarezza,
ajjhattabahiddhā citte cittaṁ upasaṁharati.
egli focalizza l’attenzione sulla propria mente-cuore ed anche sulla mente-cuore altrui.
Kathañ-ca bhikkhu ajjhattabahiddhā citte cittānupassī viharati?
E come, un monaco dimora contemplando [la natura] della mente nella mente, in riguardo alla propria ed altrui mente?
Idha bhikkhu sarāgaṁ vā cittaṁ “sarāgaṁ cittan”-ti pajānāti,
In questo caso, un monaco, quando una mente è dominata dalla passione, riconosce: “la mente è dominata dalla passione”,
vītarāgaṁ vā cittaṁ “vītarāgaṁ cittan”-ti pajānāti;
e quando tale mente è libera dalla passione, egli riconosce “la mente è libera dalla passione”;
sadosaṁ vā cittaṁ “sadosaṁ cittan”-ti pajānāti,
Quando una mente è dominata dall’avversione, egli riconosce: “la mente è dominata dall’avversione”,
vītadosaṁ vā cittaṁ “vītadosaṁ cittan”-ti pajānāti;
e quando tale mente è senza avversione, egli riconosce: “la mente è libera dall’avversione”;
samohaṁ vā cittaṁ “samohaṁ cittan”-ti pajānāti,
Quando una mente è dominata dall’ignoranza, egli riconosce: “la mente è dominata dall’ignoranza”,
vītamohaṁ vā cittaṁ “vītamohaṁ cittan”-ti pajānāti;
e quando tale mente è libera dall’ignoranza, egli riconosce: “la mente è libera dall’ignoranza”;
saṅkhittaṁ vā cittaṁ “saṅkhittaṁ cittan”-ti pajānāti,
Quando una mente è raccolta, egli riconosce: “la mente è raccolta”,
vikkhittaṁ vā cittaṁ “vikkhittaṁ cittan”-ti pajānāti;
e quando tale mente è distratta, egli riconosce: “la mente è distratta”;
mahaggataṁ vā cittaṁ “mahaggataṁ cittan”-ti pajānāti,
Quando una mente è divenuta raffinata, egli riconosce, “la mente è divenuta raffinata”,
amahaggataṁ vā cittaṁ “amahaggataṁ cittan”-ti pajānāti;
e quando tale mente è ancora grezza, egli riconosce: “la mente è ancora grezza”;
sa-uttaraṁ vā cittaṁ “sa-uttaraṁ cittan”-ti pajānāti,
Quando una mente è perfettibile, egli riconosce: “la mente è ancora perfettibile”,
anuttaraṁ vā cittaṁ “anuttaraṁ cittan”-ti pajānāti;
e quando tale mente è ineguagliabile, egli riconosce: “la mente è ineguagliabile”;
samāhitaṁ vā cittaṁ “samāhitaṁ cittan”-ti pajānāti,
Quando una mente è equilibrata, egli riconosce: “la mente è equilibrata”,
asamāhitaṁ vā cittaṁ “asamāhitaṁ cittan”-ti pajānāti;
e quando tale mente non è equilibrata, egli riconosce: “La mente non è equilibrata”;
vimuttaṁ vā cittaṁ “vimuttaṁ cittan”-ti pajānāti,
Quando una mente è emancipata egli riconosce: “la mente è emancipata”,
avimuttaṁ vā cittaṁ “avimuttaṁ cittan”-ti pajānāti.
e quando tale mente non è libera, egli riconosce: “La mente non è libera”.
Evaṁ bhikkhu ajjhattabahiddhā citte cittānupassī viharati,
In questo modo un monaco dimora contemplando [la natura] della mente nella mente, in riguardo alla propria ed altrui mente,
ātāpī sampajāno satimā vineyya loke abhijjhādomanassaṁ.
risoluto, pienamente comprendente e consapevole, avendo trasceso bramosia e tristezza in riguardo al mondo.
(Padabhājanīyaṁ)
(Analisi del testo)
‘Anupassī’ ti.
‘Contemplativo’.
Tattha, katamā anupassanā?
Ora, cos’è la contemplazione?
Yā paññā pajānanā vicayo pavicayo dhammavicayo,
Ciò che è saggezza, riconoscimento, investigazione, investigazione approfondita, investigazione della natura della cose,
sallakkhaṇā upalakkhaṇā paccupalakkhaṇā,
discernimento, discriminazione, differenziazione,
paṇḍiccaṁ kosallaṁ nepuññaṁ vebhabyā cintā upaparikkhā,
erudizione, abilità, esperienza, chiarificazione, riflessione, ponderazione,
bhūrī medhā pariṇāyikā vipassanā sampajaññaṁ patodo,
comprensione, intelligenza, acume, chiara visione, piena consapevolezza, esame,
paññā Paññindriyaṁ Paññābalaṁ,
saggezza, la facoltà della saggezza, la forza della saggezza,
paññāsatthaṁ paññāpāsādo paññā-āloko
la spada della saggezza, la gioia della saggezza, la luce della saggezza,
paññā-obhāso paññāpajjoto paññāratanaṁ,
la radiosità della saggezza, la fiamma della saggezza, il gioiello della saggezza,
amoho dhammavicayo Sammādiṭṭhi:
chiarezza, investigazione della natura della realtà, l’armoniosa comprensione:
ayaṁ vuccati ‘anupassanā’.
Ciò è chiamata ‘contemplazione’.
Imāya anupassanāya upeto hoti samupeto upāgato samupāgato,
Essendo egli dotato di tale contemplazione, pienamente dotato di ciò, avendo ottenuto ciò, realmente ottenuto ciò,
upapanno samupapanno samannāgato.
padrone di ciò, realmente padrone di ciò, dotato di ciò,
Tena vuccati ‘anupassī’ ti.
allora, egli è definito ‘contemplativo’.
‘Viharatī’ ti.
‘Egli dimora’.
Iriyati vattati pāleti yapeti yāpeti carati viharati.
Rimane, si muove, protegge, persiste, sostiene, vive, dimora.
Tena vuccati ‘viharatī’ ti.
Perciò è detto ‘dimorante’.
‘Ātāpī’ ti. .
‘Risoluto’.
Tattha, katamaṁ ātappaṁ?
In questo caso, cos’è la ‘risolutezza’?
Yo cetasiko viriyārambho nikkamo parakkamo,
Il suscitare l’applicazione mentale, l’impegno, il grande sforzo,
uyyāmo vāyāmo ussāho ussoḷhī thāmo dhiti asithilaparakkamatā,
l’esercizio, lo sforzo costante, la perseveranza, la pratica, il vigore, la determinazione, l’impegno indefesso,
anikkhittachandatā anikkhittadhuratā dhurasampaggāho,
il mantenere l’aspirazione (alla liberazione), non abbandonare l’impegno (nella pratica), l’impegno incrollabile,
viriyaṁ Viriyindriyaṁ Viriyabalaṁ Sammāvāyāmo:
lo sforzo, la facoltà dello sforzo, il potere dello sforzo, l’impegno armonioso:
ayaṁ vuccati ‘ātappaṁ’.
Ciò è chiamata ‘risolutezza’.
Iminā ātappena upeto hoti samupeto upāgato samupāgato,
Essendo egli dotato di tale risolutezza, realmente dotato, avendo realizzato, realmente realizzato,
upapanno samupapanno samannāgato.
padroneggiato ciò, realmente padroneggiato ciò, dotato di ciò:
Tena vuccati ‘ātāpī’ ti.
Per questa ragione egli è detto ‘risoluto’.
‘Sampajāno’ ti.
‘pienamente comprendente’.
Tattha, katamaṁ sampajaññaṁ?
Ed ora, cos’è la piena comprensione?
Yā paññā pajānanā vicayo pavicayo dhammavicayo,
Ciò che è saggezza, gnosi, investigazione, investigazione profonda, investigazione della reale natura delle cose,
sallakkhaṇā upalakkhaṇā paccupalakkhaṇā,
discernimento, discriminazione, differenziazione,
paṇḍiccaṁ kosallaṁ nepuññaṁ vebhabyā cintā upaparikkhā,
erudizione, abilità, capacità, chiarificazione, riflessione, considerazione,
bhūrī medhā pariṇāyikā vipassanā sampajaññaṁ patodo,
intelligenza, saggezza, conoscenza, chiara visione, piena comprensione, esame,
paññā Paññindriyaṁ Paññābalaṁ,
saggezza, la facoltà della saggezza, il potere della saggezza,
paññāsatthaṁ paññāpāsādo paññā-āloko
la spada della saggezza, la gioia della saggezza, la luce della saggezza,
paññā-obhāso paññāpajjoto paññāratanaṁ,
lo splendore della saggezza, la torcia della saggezza, il gioiello della saggezza,
amoho dhammavicayo Sammādiṭṭhi:
l’acume, l’investigazione della vera natura delle cose, la comprensione armoniosa:
ayaṁ vuccati ‘anupassanā’.
ciò è chiamata ‘contemplazione’;
Iminā sampajaññena upeto hoti samupeto upāgato samupāgato,
Essendo dotato di tale piena comprensione, realmente dotato di ciò, avendo ottenuto, realmente ottenuto,
upapanno samupapanno samannāgato.
essendo dotato, realmente dotato, fornito di ciò;
Tena vuccati ‘sampajāno’ ti..
Perciò egli è detto ‘pienamente comprendente’.
‘Satimā’ ti.
‘Consapevole’
Tattha, katamā sati?
Ora, cosa si intende con ‘consapevolezza’?
Yā sati anussati paṭissati sati saraṇatā,
Ciò che è osservazione consapevole, ricollegarsi, consapevolezza, ricordo,
dhāraṇatā apilāpanatā asammussanatā,
tenere a mente, mantenere, assenza di confusione (chiarezza),
sati Satindriyaṁ Satibalaṁ Sammāsati:
consapevolezza, la facoltà della consapevolezza, il potere della consapevolezza, la consapevolezza armoniosa:
ayaṁ vuccati ‘sati’.
Ciò è detta ‘consapevolezza’.
Imāya satiyā upeto hoti samupeto upāgato samupāgato,
Essendo egli dotato di ciò, realmente dotato di ciò, avendo ottenuto ciò, realmente ottenuto ciò,
upapanno samupapanno samannāgato.
essendo dotato di ciò, realmente dotato di ciò, provvisto di ciò,
Tena vuccati ‘satimā’ ti.
Per questa ragione egli è detto ‘Consapevole’.
‘Vineyya loke abhijjhādomanassan’-ti.
‘Avendo trasceso la brama e la tristezza in riguardo al mondo’.
Tattha, katamo loko?
Ora, cos’è il ‘Mondo’?
Taṁ yeva cittaṁ, pañca pi upādānakkhandhā loko:
Il ‘Mondo’ è proprio la mente-cuore, ed i cinque aggregati base dell’afferrarsi:
ayaṁ vuccati ‘loko’.
Ciò è chiamato ‘Mondo’.
Tattha, katamā abhijjhā?
E cos’è la bramosia?
Yo rāgo sārāgo anunayo anurodho,
Ciò che è passione, passionalità, inclinazione, gradimento,
nandī nandirāgo cittassa sārāgo:
godimento, godimento appassionato, mente passionale:
ayaṁ vuccati ‘abhijjhā’.
Ciò è chiamata ‘Bramosia’.
Tattha, katamaṁ domanassaṁ?
E cos’è la tristezza?
Yaṁ cetasikaṁ asātaṁ cetasikaṁ dukkhaṁ,
Ciò che è dis-piacere mentale, sofferenza mentale,
cetosamphassajaṁ asātaṁ, dukkhaṁ vedayitaṁ:
dispiacere nato dal contatto mentale, esperienza dolorosa,
cetosamphassajā asātā, dukkhā vedanā:
dispiacere nato dal contatto della mente con le esperienze dolorose:
idaṁ vuccati ‘domanassaṁ’.
Ciò è chiamata ‘tristezza’.
Iti ayañ-ca abhijjhā idañ-ca domanassaṁ imamhi loke vinītā honti paṭivinītā,
Così, questa Bramosia, e questa Infelicità sono rimosse dal Mondo, espulse,
santā samitā vūpasantā atthaṅgatā abbhatthaṅgatā,
pacificate, calmate, mitigate, estinte, acquietate,
appitā byappitā sositā visositā byantīkatā.
terminate, completamente terminate, prosciugate, bonificate, distrutte.
Tena vuccati ‘vineyya loke abhijjhādomanassan’-ti..
Per questa ragione, si dice: ‘avendo rimosso bramosia ed infelicità riguardo al Mondo’.
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