
Cinque temi da contemplare costantemente, per risvegliare la mente dal torpore e liberarsi dalle paure e dalle preoccupazioni non necessarie. Rifletti su quanto segue:
1)‘Jarādhammomhi, jaraṃ anatīto’:
‘Sono soggetto all’invecchiamento, non sono al di là dell’invecchiamento; non sono il solo ad essere soggetto all’invecchiamento, a non essere esente dall’invecchiamento. Tutti gli esseri nati e trapassati, soggetti a morte e rinascita, sperimenteranno la vecchiaia; nessuno è esente dalla vecchiaia.’
2)‘Byādhidhammomhi, byādhiṃ anatīto’:
‘Sono soggetto alla malattia, non sono al di là della malattia; non sono il solo ad essere soggetto alla malattia, a non essere esente dall’ammalarsi. Tutti gli esseri nati e trapassati, soggetti a nascita e morte sperimenteranno la malattia; nessuno è esente dall’ammalarsi.’
3)‘Maraṇadhammomhi, maraṇaṃ anatīto’:
‘Sono soggetto alla morte, non sono al di là della morte; non sono il solo ad essere soggetto alla morte, a non essere esente dal morire. Tutti gli esseri nati e trapassati, soggetti a nascita e morte sperimenteranno la morte; nessuno è esente dal morire.
4‘Sabbehi me piyehi manāpehi nānābhāvo vinābhāvo’:
‘Dovrò separarmi e perdere tutto ciò che mi è caro, tutto ciò che amo; non sono il solo ad essere soggetto alla perdita e separazione da ciò che si ama, a non essere esente da perdita e separazione dall’amato; Tutti gli esseri nati e trapassati, soggetti a nascita e morte sperimenteranno perdita e separazione; nessuno è esente da perdita e separazione.”
5)‘Kammassakomhi, kammadāyādo kammayoni kammabandhu kammapaṭisaraṇo. Yaṃ kammaṃ karissāmi—kalyāṇaṃ vā pāpakaṃ vā—tassa dāyādo bhavissāmī’:
‘Sono il prodotto delle mie scelte/intenzioni[1], l’erede delle mie scelte, originato dalle mie scelte, legato alle mie scelte, – qualunque scelta io farò – buona o nociva- ne diverrò l’erede; non sono il solo ad essere il prodotto delle mie scelte, l’erede delle mie scelte, il figlio delle mie scelte, legato alle mie scelte, erede di qualunque scelta io farò, buona o nociva. Tutti gli esseri nati e trapassati, soggetti a nascita e morte sono eredi delle loro scelte, figli delle loro scelte, legati alle loro scelte, eredi delle loro scelte, buone o cattive. Nessuno è esente dall’ereditare i risultati delle proprie scelte ed azioni.
Note:
1: Kamma: “Cetanāhaṃ bhikkhave kammaṃ vadāmi, cetayitvā kammaṃ karoti kāyena vācāya manasā”
“Monaci, l’intenzione io intendo con Kamma; uno agisce tramite il corpo, la parola e la mente sulla base di un’intenzione.”
-Nibbēdhika Sutta
Il Karma o intenzione si manifesta come risultato del contatto, descritto come l’interazione fra le facoltà interne, gli oggetti esterni e il Viññāna (cognizione).
Ad esempio, la coscienza visiva (cakkhuviññāna) nasce per via dell’interazione fra gli occhi (la facoltà interna) e le immagini (l’oggetto esterno), e la concomitanza di questi tre è il contatto visivo.
Il contatto visivo è anche chiamato Rūpasañcetanā (intenzione relativa ad un immagine),il manifestarsi dell’intenzione sulla base di un immagine vista tramite gli occhi. Come risultato di ciò, vengono compiute azioni mentali, fisiche e verbali.
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