Saṃyutta Nikāya 47
5. Amatavagga
42. Samudayasutta
«Catunnaṃ, bhikkhave, satipaṭṭhānānaṃ samudayañca atthaṅgamañca desessāmi. Taṃ suṇātha. Ko ca, bhikkhave, kāyassa samudayo? Āhārasamudayā kāyassa samudayo; āhāranirodhā kāyassa atthaṅgamo. Phassasamudayā vedanānaṃ samudayo; phassanirodhā vedanānaṃ atthaṅgamo. Nāmarūpasamudayā cittassa samudayo; nāmarūpanirodhā cittassa atthaṅgamo. Manasikārasamudayā dhammānaṃ samudayo; manasikāranirodhā dhammānaṃ atthaṅgamo ti.»
«Monaci, vi spiegherò l’origine e la dissoluzione dei Quattro fondamenti della consapevolezza; ascoltate:
Qual è l’origine del corpo? Con il sorgere del nutrimento vi è il sorgere del corpo, con la cessazione del nutrimento, la cessazione del corpo;
Con il manifestarsi del contatto sorge la sensazione, con il venir meno del contatto, cessa la sensazione;
Con il sorgere di Nāmarūpa sorge la mente (citta), con la cessazione del Nāmarūpa cessa anche la mente (citta);
Con il sorgere dell’attenzione si manifestano i fenomeni, con lo svanire dell’attenzione si ha lo svanire dei fenomeni. [1]»
Note:
1:Il sorgere e lo svanire degli aggregati psicofisici, qui raggruppati secondo la suddivisione dei Quattro fondamenti della consapevolezza, dal punto di vista dell’esperienza soggettiva. Questa esposizione circa l’origine e la dissoluzione dei costituenti psicofisici ha a che vedere con la modalità di esperienza soggettiva della realtà, e non deve essere fraintesa per un’affermazione di carattere ontologico.
In altre parole, per il buddhismo delle origini, il problema non era tanto se un fenomeno esiste o meno (dato che se lo sto sperimentando, deve per forza esistere in un modo o nell’altro), quanto nel come i fenomeni esperiti esistano.
Saṃyutta Nikāya 47
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42. Samudayasutta
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