
Saṃyutta Nikāya 55
3. Saraṇānivagga
24. Paṭhamasaraṇānisakkasutta
Kapilavatthunidānaṃ. Tena kho pana samayena saraṇāni sakko kālaṅkato hoti. So bhagavatā byākato: “sotāpanno avinipātadhammo niyato sambodhiparāyaṇo”ti. Tatra sudaṃ sambahulā sakkā saṅgamma samāgamma ujjhāyanti khīyanti vipācenti: “acchariyaṃ vata bho, abbhutaṃ vata bho. Ettha dāni ko na sotāpanno bhavissati. Yatra hi nāma saraṇāni sakko kālaṅkato; so bhagavatā byākato: ‘sotāpanno avinipātadhammo niyato sambodhiparāyaṇo’ti. Saraṇāni sakko sikkhādubbalyamāpādi, majjapānaṃ apāyī”ti.
A Kapilavatthu: a quel tempo, il Sakya Saraṇāni era appena trapassato; e di lui il Baghavan disse: «Egli è entrato nella corrente[del risveglio], incapace di ricadere in basso, sicuramente destinato al pieno risveglio».
A causa di ciò, molti Sakya, allorché radunati in assemblea, espressero rabbia, indignazione e contrarietà: «Fantastico amici, davvero meraviglioso! Il Sakya Saraṇāni è appena trapassato ed il Bhagavan ha affermato che egli era entrato nella corrente del risveglio, incapace di ricadere in basso, certamente destinato al pieno risveglio; ma Saraṇāni era pigro nell’intraprendere l’addestramento ed un alcolizzato! Stando così le cose, chi è che non è entrato nella corrente [del risveglio]?»
Atha kho mahānāmo sakko yena bhagavā tenupasaṅkami; upasaṅkamitvā bhagavantaṃ abhivādetvā ekamantaṃ nisīdi. Ekamantaṃ nisinno kho mahānāmo sakko bhagavantaṃ etadavoca: “idha, bhante, saraṇāni sakko kālaṅkato. So bhagavatā byākato: ‘sotāpanno avinipātadhammo niyato sambodhiparāyaṇo’ti. Tatra sudaṃ, bhante, sambahulā sakkā saṅgamma samāgamma ujjhāyanti khīyanti vipācenti—acchariyaṃ vata, bho, abbhutaṃ vata, bho. Ettha dāni ko na sotāpanno bhavissati. Yatra hi nāma saraṇāni sakko kālaṅkato; so bhagavatā byākato: ‘sotāpanno avinipātadhammo niyato sambodhiparāyaṇo’ti. Saraṇāni sakko sikkhādubbalyamāpādi, majjapānaṃ apāyī”ti.
Quindi, Mahānāma [il Re dei] Sakya si recò la dove si trovava il Bhagavan, ed avendolo avvicinato, lo salutò per poi sedersi al suo fianco. E sedendo al suo fianco, così disse al Bhagavan: (Mahānāma racconta al Buddha quanto accaduto durante l’assemblea).
«Yo so, mahānāma, dīgharattaṃ upāsako buddhaṃ saraṇaṃ gato dhammaṃ saraṇaṃ gato saṅghaṃ saraṇaṃ gato, so kathaṃ vinipātaṃ gaccheyya. Yañhi taṃ, mahānāma, sammā vadamāno vadeyya: ‘dīgharattaṃ upāsako buddhaṃ saraṇaṃ gato dhammaṃ saraṇaṃ gato saṅghaṃ saraṇaṃ gato’ti, saraṇāni sakkaṃ sammā vadamāno vadeyya. Saraṇāni, mahānāma, sakko dīgharattaṃ upāsako buddhaṃ saraṇaṃ gato dhammaṃ saraṇaṃ gato saṅghaṃ saraṇaṃ gato. So kathaṃ vinipātaṃ gaccheyya.»
Il Buddha: «Mahānāma, un laico che da lungo tempo ha preso il Buddha, il Dharma e il Sangha come suo rifugio, come potrebbe ricadere in basso? l’affermazione ‘Egli ha da lungo tempo preso rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha’, è perfettamente adatta a definire Il Sakya Saraṇāni, il quale da lungo tempo ha preso rifugio nel Buddha, nel Dharma e nel Sangha. Perciò, come potrebbe mai ricadere in basso?»
1) Idha, mahānāma, ekacco puggalo buddhe aveccappasādena samannāgato hoti—itipi so bhagavā … pe … satthā devamanussānaṃ buddho bhagavāti. Dhamme … pe … saṅghe … pe …
«Mahānāma, Una certa persona è dotata di ‘fiducia nata dalla conoscenza esperienziale’ (aveccappasāda) nel Buddha: ‘Così è il Sublime, liberato, pienamente risvegliato, dotato di visione e virtù, ben incamminato [sul sentiero della liberazione], conoscitore del Mondo, incomparabile guida per gli esseri che necessitano di essere guidati, Maestro di uomini e dei, Risvegliato, Sublime.’
Ed egli è inoltre dotato di fiducia nata dalla conoscenza esperienziale nel Dhamma: ‘Il Dharma è ben esposto dal Sublime, sperimentabile nel qui ed ora, immediato, invitante all’introspezione, conducente [alla liberazione], realizzabile personalmente da colui che è dotato di saggezza.
Ed inoltre dotato della conoscenza esperienziale del Sangha: ‘Di pura condotta è l’Ordine dei Discepoli del Baghavan, di retta condotta è l’Ordine dei Discepoli del Baghavan, di saggia condotta è l’Ordine dei Discepoli del Baghavan, di condotta generosa è l’Ordine dei Discepoli del Baghavan, Ovvero: Le quattro coppie di persone e gli otto tipi di individui: questo è l’Ordine dei Discepoli del Baghavan. Perciò, essi sono degni di offerte, di ospitalità, di ricevere doni, di saluti reverenziali, un incomparabile campo di merito per il mondo’.
..hāsapañño javanapañño vimuttiyā ca samannāgato. So āsavānaṃ khayā anāsavaṃ cetovimuttiṃ paññāvimuttiṃ diṭṭheva dhamme sayaṃ abhiññā sacchikatvā upasampajja viharati. Ayampi kho, mahānāma, puggalo parimutto nirayā parimutto tiracchānayoniyā parimutto pettivisayā parimutto apāyaduggativinipātā.
Ed egli è inoltre dotato di saggezza brillante, di saggezza intuitiva, ha ottenuto la liberazione; con la distruzione dei veleni, realizza e dimora nella liberazione del cuore dai veleni, liberazione tramite saggezza, con piena comprensione, nel qui ed ora.
In tal modo, Mahānāma, egli è pienamente emancipato dalla sfera d’esistenza infernale, dalla sfera di esistenza animalesca, dalla sfera d’esistenza degli spiriti famelici, libero dal ricadere in basso, dalla rovina, e dalla miseria.
2) Idha pana, mahānāma, ekacco puggalo buddhe aveccappasādena samannāgato hoti— itipi so bhagavā … pe … satthā devamanussānaṃ buddho bhagavāti. Dhamme … pe … saṃghe … pe … hāsapañño javanapañño na ca vimuttiyā samannāgato. So pañcannaṃ orambhāgiyānaṃ saṃyojanānaṃ parikkhayā opapātiko hoti tattha parinibbāyī anāvattidhammo tasmā lokā. Ayampi kho, mahānāma, puggalo parimutto nirayā parimutto tiracchānayoniyā parimutto pettivisayā parimutto apāyaduggativinipātā.
2)Ed ancora Mahānāma, un certo individuo è ugualmente dotato della fiducia esperienziale nata dalla conoscenza nel Buddha, Dharma e Sangha, possiede la saggezza brillante e la saggezza intuitiva ma non ha ottenuto la liberazione: Egli, avendo totalmente distrutto i cinque ostacoli inferiori, realizza lo stato di opapātika, dove otterrà la liberazione senza tornare da quel Mondo. Mahānāma, anche costui è pienamente emancipato dalla sfera d’esistenza infernale, dalla sfera di esistenza animalesca, dalla sfera d’esistenza degli spiriti famelici, libero dal ricadere in basso, dalla rovina, e dalla miseria.
3)Idha pana, mahānāma, ekacco puggalo buddhe aveccappasādena samannāgato hoti— itipi so bhagavā … pe … satthā devamanussānaṃ buddho bhagavāti. Dhamme … pe … saṅghe … pe … na hāsapañño na javanapañño na ca vimuttiyā samannāgato. So tiṇṇaṃ saṃyojanānaṃ parikkhayā rāgadosamohānaṃ tanuttā sakadāgāmī hoti, sakideva imaṃ lokaṃ āgantvā dukkhassantaṃ karoti. Ayampi kho, mahānāma, puggalo parimutto nirayā parimutto tiracchānayoniyā parimutto pettivisayā parimutto apāyaduggativinipātā.
Ed ancora Mahānāma, un certo individuo è ugualmente dotato della fiducia esperienziale nata dalla conoscenza nel Buddha, Dharma e Sangha, ma non possiede né la saggezza brillante né la saggezza intuitiva e non ha ottenuto la liberazione: Egli, avendo totalmente distrutto i tre legami ed avendo attenuato brama, avversione e ignoranza realizza lo stato di sakadāgāmī, ed otterrà la liberazione dalla sofferenza tornando in questo Mondo una volta sola.
Mahānāma, anche costui è pienamente emancipato dalla sfera d’esistenza infernale, dalla sfera di esistenza animalesca, dalla sfera d’esistenza degli spiriti famelici, libero dal ricadere in basso, dalla rovina, e dalla miseria.
4) Idha pana, mahānāma, ekacco puggalo buddhe aveccappasādena samannāgato hoti— itipi so bhagavā … pe … satthā devamanussānaṃ buddho bhagavāti; dhamme … pe … saṅghe … pe … na hāsapañño na javanapañño na ca vimuttiyā samannāgato. So tiṇṇaṃ saṃyojanānaṃ parikkhayā sotāpanno hoti avinipātadhammo niyato sambodhiparāyaṇoti. Ayampi kho, mahānāma, puggalo parimutto nirayā parimutto tiracchānayoniyā parimutto pettivisayā parimutto apāyaduggativinipātā.
Ed ancora Mahānāma, un certo individuo è ugualmente dotato della fiducia esperienziale nata dalla conoscenza nel Buddha, Dharma e Sangha, ma non possiede né la saggezza brillante né la saggezza intuitiva e non ha ottenuto la liberazione: Egli, avendo totalmente distrutto i tre legami realizza lo stato di sotāpanna, essendo entrato nella corrente[del risveglio] è incapace di ricadere in basso, sicuramente destinato al pieno risveglio.
Mahānāma, anche costui è pienamente emancipato dalla sfera d’esistenza infernale, dalla sfera di esistenza animalesca, dalla sfera d’esistenza degli spiriti famelici, libero dal ricadere in basso, dalla rovina, e dalla miseria.
5)Idha pana, mahānāma, ekacco puggalo na heva kho buddhe aveccappasādena samannāgato hoti … na dhamme … pe … na saṅghe … pe … na hāsapañño na javanapañño na ca vimuttiyā samannāgato. Api cassa ime dhammā honti— saddhindriyaṃ, vīriyindriyaṃ, satindriyaṃ, samādhindriyaṃ, paññindriyaṃ. Tathāgatappaveditā cassa dhammā paññāya mattaso nijjhānaṃ khamanti. Ayampi kho, mahānāma, puggalo agantā nirayaṃ agantā tiracchānayoniṃ agantā pettivisayaṃ agantā apāyaṃ duggatiṃ vinipātaṃ.
Ed ancora Mahānāma, un certo individuo è privo di fiducia esperienziale nata dalla conoscenza nel Buddha, Dharma e Sangha, non possiede né la saggezza brillante né la saggezza intuitiva e non ha ottenuto la liberazione, tuttavia possiede queste cinque facoltà: fiducia, applicazione,consapevolezza,centratura e saggezza. E gli insegnamenti esposti dal Buddha sono da lui sufficientemente recepiti grazie alla facoltà della saggezza.
Mahānāma, anche costui è pienamente emancipato dalla sfera d’esistenza infernale, dalla sfera di esistenza animalesca, dalla sfera d’esistenza degli spiriti famelici, libero dal ricadere in basso, dalla rovina, e dalla miseria.
Idha pana, mahānāma, ekacco puggalo na heva kho buddhe aveccappasādena samannāgato hoti … na dhamme … pe … na saṃghe … pe … na hāsapañño na javanapañño na ca vimuttiyā samannāgato, api cassa ime dhammā honti saddhindriyaṃ … pe … paññindriyaṃ. Tathāgate cassa saddhāmattaṃ hoti pemamattaṃ. Ayampi kho, mahānāma, puggalo agantā nirayaṃ agantā tiracchānayoniṃ agantā pettivisayaṃ agantā apāyaṃ duggatiṃ vinipātaṃ.
Ed ancora Mahānāma, un certo individuo è privo di fiducia esperienziale nata dalla conoscenza nel Buddha, Dharma e Sangha, non possiede né la saggezza brillante né la saggezza intuitiva e non ha ottenuto la liberazione, tuttavia possiede queste cinque facoltà: fiducia, applicazione,consapevolezza,centratura e saggezza.
Avendo sufficiente fiducia e devozione verso il Buddha, anche egli è pienamente emancipato dalla sfera d’esistenza infernale, dalla sfera di esistenza animalesca, dalla sfera d’esistenza degli spiriti famelici, libero dal ricadere in basso, dalla rovina, e dalla miseria.
Ime cepi, mahānāma, mahāsālā subhāsitaṃ dubbhāsitaṃ ājāneyyuṃ, ime cāhaṃ mahāsāle byākareyyaṃ: ‘sotāpannā avinipātadhammā niyatā sambodhiparāyaṇā’ti; kimaṅgaṃ pana saraṇāniṃ sakkaṃ. Saraṇāni, mahānāma, sakko maraṇakāle sikkhaṃ samādiyī”ti.
Mahānāma, se questi grandi alberi di Sālā potessero discernere una buona esposizione del Dharma] da una cattiva, anche di loro io direi: ‘essi sono entrati nella corrente[del risveglio], incapaci di ricadere in basso, sicuramente destinati al pieno risveglio’. a maggior ragione direi ciò del Sakya Saraṇāni. Mahānāma, Saraṇāni ha completato il training spirituale in punto di morte.
English:
[At Kapilavasthu] Now at that time Sarakaani the Sakyan, who had died, was proclaimed by the Blessed One to be a Stream-Winner, not subject to rebirth in states of woe, assured of enlightenment. At this, a number of the Sakyans, whenever they met each other or came together in company, were indignant and angry, and said scornfully: “A fine thing, a marvelous thing! Nowadays anyone can become a Stream-Winner, if the Blessed One has proclaimed Sarakaani who died to be Stream-Winner… assured of enlightenment! Why, Sarakaani failed in his training and took to drink!”
[Mahaanaama the Sakyan reported this to the Buddha who said:] “Mahaanaama, a lay-follower who has for a long time taken refuge in the Buddha, the Dhamma and the Sangha — how could he go to states of woe? [And this can be truly said of Sarakaani the Sakyan.] How could he go to states of woe?
“Mahaanaama, take the case of a man endowed with unwavering devotion to the Buddha, declaring ‘He is the Blessed One…,’[1] the Dhamma… the Sangha… He is joyous and swift in wisdom, one who has gained release.[2] By the destruction of the cankers he has by his own realization gained the cankerless heart’s release, the release through wisdom, in this very life, and abides in it. The man is entirely released from the hell-state, from rebirth as an animal,[3] he is free from the realm of hungry ghosts, fully freed from the downfall, the evil way, from states of woe.
“Take the case of another man. He is endowed with unwavering devotion to the Buddha… the Dhamma… the Sangha… he is joyous and swift in wisdom but has not gained release. Having destroyed the five lower fetters,[4] he is reborn spontaneously[5] where he will attain Nibbaana without returning from that world. That man is entirely released from… states of woe.
“Take the case of another man. He is endowed with unwavering devotion to the Buddha, the Dhamma, the Sangha. But he is not joyous in wisdom and has not gained release. Yet by destroying three fetters[6] and weakening lust, hatred and delusion, he is a Once-returner, who will return once more to this world and put an end to suffering. That man is entirely freed from… states of woe.
“Take the case of another man. He is endowed with unwavering devotion to the Buddha, the Dhamma, the Sangha. But he is not joyous in wisdom and has not gained release. Yet by destroying three fetters he is a Stream-Winner, not subject to rebirth in states of woe, assured of enlightenment. That man is entirely freed… from states of woe.
“Take the case of another man. He is not even endowed with unwavering devotion to the Buddha, the Dhamma, the Sangha. He is not joyous and swift in wisdom and has not gained release. But perhaps he has these things: the faculty of faith, of energy, of mindfulness, of concentration, of wisdom. And the things proclaimed by the Tathaagata are moderately approved by him with insight. That man does not go to the realm of hungry ghosts, to the downfall, to the evil way, to states of woe.
“Take the case of another man. He is not even endowed with unwavering devotion to the Buddha, the Dhamma, the Sangha. He is not joyous and swift in wisdom and has not gained release. But he has just these things: the faculty of faith, of energy, of mindfulness, of concentration, of wisdom. Yet if he has merely faith, merely affection for the Tathaagata, that man, too, does not go to… states of woe.[7]
“Why, Mahaanaama, if these great sal trees could distinguish what is well spoken from what is ill spoken, I would proclaim these great sal trees to be Stream-Winners… bound for enlightenment, how much more so then Sarakaani the Sakyan! Mahaanaama, Sarakaani the Sakyan fulfilled the training at the time of death.'[8]
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