Stadi di coscienza e spaziosità : Chögyam Trungpa

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“Non è possibile, meramente viaggiando, conoscere né vedere né raggiungere un limite estremo del mondo in cui non si vi sia nascita, invecchiamento, morte, decadenza e ancora nascita. Ma allo stesso tempo, vi dico che non è possibile realizzare la fine della sofferenza e del dolore senza raggiungere la fine del ‘mondo’;  Eppure è proprio all’interno di questo corpo alto circa due metri, dotato di percezioni e di mente, io dichiaro esservi il mondo, l’origine del mondo, la cessazione del mondo, ed il sentiero che conduce alla cessazione del mondo”.
-Rohitassa Sutta, A.N. 

 

Sorprendentemente, l’esperienza dei sei reami[1] – il reame degli dei, quello degli dei gelosi, il reame umano, quello animale, degli spiriti famelici e quello infernale – sono semplicemente ‘spazi’, differenti tipi di spazio. [lo spazio] appare intenso e solido, ma in realtà non lo è affatto.

I sei reami sono differenti tipi di spaziosità – questo è il loro aspetto interessante. Di fatto, si tratta di spaziosità senza limiti,  priva di colore o di alcuna reale sostanza.

Per questa ragione, i sei reami sono definiti come i sei tipi di coscienza. Sono pura coscienza, piuttosto che qualcosa di solido, al punto che potrebbero quasi essere definiti stadi di incoscienza invece che stadi di coscienza.

Lo sviluppo dell’Ego accade al livello di completa incoscienza, da un livello di incoscienza ad un altro; per questa ragione, questi livelli sono definiti ‘Loka‘[2], che significa ‘reame’ o ‘mondo’. Essi rappresentano i sei ‘mondi’,[3] ognuno dei quali è un’unità completa a se stante.

Per esserci un ‘mondo’, deve esserci un’atmosfera; devi avere spazio per creare qualcosa. Quindi, i sei reami sono lo spazio fondamentale attraverso cui ogni esperienza di transizione opera, ed è per questo che è possibile trasmutare questi ‘spazi’ in sei tipi di stati risvegliati o libertà.

– Chögyam Trungpa

The Collected Works of Chogyam Trungpa, Volume 6.

Note:

1: Lo stesso Trungpa spiega così  i sei reami d’esistenza:

1. Nella sfera infernale si è sopraffatti da un senso di terrore..di claustrofobia. Il calore proviene da tutte le direzioni; La terra interna si è trasformata in metallo bollente, fiumi interi sono diventati di ferro fuso..l’odio è così.Siamo divenuti l’ira stessa. Perseguitiamo noi stessi costantemente,questo è lo svilupparsi dell’inferno; L‘esperienza del freddo intenso e della neve,un mondo di ghiaccio in cui tutto è completamente gelato..è un altro tipo di aggressività, l’aggressività che rifiuta di comunicare con gli altri..”

2. Nella sfera dei preta o spiriti famelici c’è un enorme senso di ricchezza..qualunque cosa si desideri, ci si ritrova a possederla. Ciò rende ancora più famelici, c’è un senso di privazione, perché dal momento che abbiamo già tutto, non possiamo andare in giro a cercare qualcosa e possederlo. E’ estremamente frustrante, è una fame fondamentalmente insaziabile..(insoddisfazione)

3. La sfera animale è caratterizzata dall’assenza di senso dell’umorismo. C’è un senso di paranoia, di paura ,come se si fosse minacciati…tutto ciò che è imprevedibile costituisce fondamentalmente una minaccia..

4.La sfera umana è fondata sulla passione, sulla tendenza a esplorare e godere..costruiamo il nostro mondo con enorme successo e grandi e grandi risultati, ma questa scalata a costruire strumenti e contro strumenti avanza costantemente per generare nuove fonti di passioni e d’intrigo..

5. La sfera degli Asura, o Titani è una situazione estremamente intelligente…c’è una tendenza a guardarsi dietro le spalle, a sospettare della propria ombra. E’ nota come sfera della gelosia e dell’invidia. Scopo di questa sfera è agire esclusivamente nell’intrigo…

6. Nella sfera degli Dei si diviene consapevoli della propria individualità, e l’individualità conduce ad un senso di autoconservazione. E’ la sfera dell’orgoglio..è l’intossicazione da ego, un totale assorbimento in se stessi.

 

2:  In questo contesto, il termine Loka è usato in maniera metaforica per indicare l’insieme delle esperienze sensoriali e la loro natura effimera, vuota e priva di quella concretezza che noi siamo soliti attribuire alle cose, in particolare al nostro Io:

 “Si disintegra (lujjati), perciò è chiamato mondo (Loka) 
– Loka sutta, S.N.

“Tutto ciò che è della natura di dissolversi (Paloka), Ananda, questo è chiamato ‘mondo’ nel nobile sentiero. E cosa è nella natura di dissolversi? L’occhio, Ananda, … gli oggetti visibili … la coscienza visiva … il contatto visivo … l’orecchio … i suoni …la mente..il contatto mentale, e tutto ciò che sorge condizionato dal contatto mentale, sperimentato come piacevole, doloroso o neutro – ciò è della natura di svanire’ “. 

 

-Palokadhamma sutta, S.N.

3: “L’occhio, Ananda, è vuoto di sé (permanente e sostanzialmente esistente) e di ciò che appartiene al sé; Le forme sono vuote di Sé di ciò che appartiene al Sé.. La coscienza visiva è vuota di Sé e di ciò che appartiene a sé; Il contatto visivo è vuoto di sé e di ciò che appartiene al Sé; qualunque sensazione sorta sulla base del contatto visivo, piacevole, spiacevole, o neutra, è vuota di sé o di ciò che appartiene al Sé.. “

-Sunnaloka sutta, S.N.

 

English version:

And strangely enough, these experiences of the six realms – gods, jealous gods, human beings, animals, hungry ghosts, and hell – are ‘space’, different versions of space. It seems intense and solid, but in actual fact it isn’t at all.

They are different aspects of space – that’s the exciting or interesting part. In fact, it is complete open space, without any colors or any particularly solid way of relating. That is why they have been described as six types of consciousness. It is pure consciousness rather than a solid situation – it almost could be called unconsciousness rather than even consciousness.

The development of ego operates completely at the unconscious level, from one unconscious level to another unconscious level. That is why these levels are referred to as loka, which means ‘realm’ or ‘world’. They are six types of ‘world’.

Each is a complete unit of its own. In order to have a world, you have to have an atmosphere; you have to have space to formulate things. So the six realms are the fundamental space through which any bardo experience operates. Because of that, it is possible to transmute these spaces into six types of awakened state, or freedom.

– Chögyam Trungpa

“The Collected Works of Chogyam Trungpa, Volume 6”

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