“Quindi, il Sublime si recò al fiume Gange. E proprio in quel momento, il fiume era così pieno che anche un corvo avrebbe potuto abbeverarsi. E alcune persone stavano cercando una barca, un’imbarcazione, mentre altri ancora legavano assieme dei giunchi per costruire una zattera e raggiungere l’altra sponda.”
“Ed il Sublime, vide quella gente che cercava una barca, che cercava un’imbarcazione o legava insieme dei giunchi per costruire una zattera e raggiungere l’altra sponda. Ed intuendo le loro intenzioni, pronunciò questi versi ispirati”:
“Volendo attraversare il mare, un lago o un fiume, le persone costruiscono ponti o zattere, ma i saggi hanno già attraversato.”
Mahāparinibbāna Sutta
Il termine sanscrito yāna deriva dalla radice verbale yā- “muoversi” , ed è generalmente tradotto con veicolo; Benché nei discorsi del canone buddhista in lingua pali non vi sia alcun accenno ai differenti yāna, Il Buddhismo, nel corso della sua lunga storia, ha sviluppato diversi veicoli, in accordo alle differenti motivazioni di ciascun tipo di praticante.
A questo proposito, Il Lama Tibetano Tubten Yeshe scrive:
“La gente spesso pensa che la diversità tra lo Hīnayāna e il Mahāyāna si riferisca a un diverso punto di vista filosofico,ma la reale differenza consiste in un diverso stato della mente..Sono sicuro che pensiate che l’Hīnayāna significhi vesti gialle e Mahāyāna vesti rosse. Dovete fare attenzione però, perché una persona che indossa le vesti gialle, che ha una grande e entusiastica determinazione di condurre tutte le madri esseri senzienti all’illuminazione tramite il proprio sforzo, senza preoccuparsi del proprio ottenimento del Nirvana, è sicuramente un praticante Mahāyāna.
Una persona che indossa vesti rosse,che pensa unicamente alla propria liberazione, dato che percepisce chiaramente la natura di sofferenza della propria esistenza samsarica, è un praticante Hinayana.”
Di seguito una tabella riassuntiva dei diversi veicoli:
Loka yāna (lokiya marga): Il Veicolo mondano: è il veicolo di chi aspira ad ottenere una rinascita positiva in uno dei tre reami esistenziali superiori: il reame umano, quello dei semi dei e quello degli dei.
Śrāvakayāna : Il veicolo degli uditori (discepoli), prende il nome dal fatto che in epoca antica, il sapere veniva trasmesso oralmente da maestro a discepolo. E’ il veicolo di coloro i quali desiderano ottenere la propria liberazione dal circolo vizioso del Samsara. In alcuni testi è definito, in senso derogatorio come “Hīnayāna“ o veicolo inferiore.
Pratyekabuddhayāna : Il veicolo dei realizzatori solitari. Questi sono praticanti che hanno realizzato la liberazione tramite il proprio sforzo e saggezza, ma non avendo le capacità didattiche di guidare altri, ( prerogativa di un Buddha) rimangono silenti.
Bodhisattvayāna : Il sentiero del Bodhisattva, colui che aspira ad ottenere lo stato di Buddha al fine di condurre alla liberazione tutti gli esseri senza distinzioni di razza, cultura o religione. E’ anche detto pāramitāyāna, la Via delle perfezioni, per via dell’enfasi posta sulla pratica delle sei perfezioni di generosità, moralità, pazienza, perseveranza, concentrazione e saggezza, o Mahāyāna, Il Grande Veicolo.
Vajrayāna: Il Veicolo adamantino, anche detto Mantrayāna, veicolo dei mantra, o Tantrayāna, Veicolo del tantra, o (veicolo della trasformazione); E’ un sistema di pratica connessa al sistema Mahāyāna. Il Vajrayāna si basa su pratiche yogiche quali la meditazione sui mandala, la recitazione dei mantra e le pratiche di visualizzazione dei Buddha meditazione (Yidam). Nel Buddhismo Tibetano, esso è praticato in combinazione con gli insegnamenti degli altri veicoli.
Il Buddhismo Theravāda pone la propria enfasi sui primi tre veicoli; le diverse scuole Mahāyāna, come ad esempio lo Zen giapponese, Il Chan Cinese eccetera, comprendono anche il Bodhisattvayāna, mentre il sistema tibetano e lo Shingon giapponese includono tutte e cinque i veicoli. Infine, la scuola Nyingmapa del Buddhismo Tibetano suddivide ulteriormente la metodologia buddhista in nove veicoli, incorporando il Veicolo mondano nello Śrāvakayāna e suddividendo il sistema dei tantra in sei categorie.
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