
Prima che il Dhamma venisse rivelato al mondo, molti filosofi, predicatori, e sistemi religiosi esponevano teorie che apparivano come veritiere. Essi insegnavano svariati metodi e principi. Alcuni predicavano il ritualismo, altri la pratica della moralità, altri ancora il vegetarianismo, i canti devozionali in versi, la poetica; alcuni compivano offerte floreali, enormi offerte rituali di fiori.
E’ impossibile raggiungere la comprensione della realtà tramite queste cose; esse non sono altro che visioni erronee, le quali rendono la permanenza nel samsara più lunga anziché abbreviarla.
Vi è un dhamma per accorciare la permanenza nel samsara, ma non fa parte delle pratiche folkloristiche.
Tutti andiamo al tempio a venerare le statue di Buddha, ma chi ha detto che questo sia il modo corretto di praticare? Tutti vanno al tempio in cerca di statue di Buddha a cui offrire fiori e venerazioni rituali.
Io vado al tempio in cerca del cane del tempio portandogli dei fiori.
(Qualcuno potrebbe penare) “Cosa sta dicendo? Il venerabile si reca al tempio per offrire i fiori al cane invece che alla statua del Buddha? Come può dire una cosa così terribile?”
Tuttavia, questa è l’affermazione più corretta possibile.
Una replica a tale affermazione può venire soltanto da chi ha meditato per più di vent’anni di fila, senza neanche fermarsi per mangiare.
Se vi dico ciò c’è una ragione: Asanga meditò per vent’anni al fine di realizzare l’amorevole gentilezza, trovandola grazie ad un cane malato.
Il problema non è tanto la conoscenza, quando il fatto che essa non viene implementata nel momento giusto.
Quando rendo omaggio al Buddha mi ricordo di Asanga che meditò per vent’anni ma realizzò l’amorevole gentilezza grazie ad un cane malato.
No ho bisogno di pregare una statua, se facessi ciò dovrei anch’io meditare per vent’anni di fila prima di scoprire la verità. Non sono così stupido da meditare per vent’anni di fila, mi basta chiedere a chi, avendo meditato per vent’anni, ha ottenuto la realizzazione.
Non ho voglia di stancarmi così tanto, sono pigro, vado direttamente in cerca del cane malato; mi recai al tempio chiedo al monaco residente: Venerabile dov’è il cane?
[il monaco] “Perché?”
[SST]: “Per rendergli omaggio, offrirgli dei fiori”.
Il monaco non capì cose stesse accadendo. E’ una storia molto profonda..una storia che parla della verità sublime.
Le persone pensano che la verità possa essere trovata attraverso le credenze tradizionali, ma in realtà, essa è al di là di queste pratiche folkloristiche.
Dobbiamo diventare come il cotone soffice, non come la nera roccia; non dobbiamo rimanere invischiati in una vita infelice.
Abbiamo bisogno di trovare una via per fare ciò,senza seguire i sistemi tradizionali ( pratiche folkloristiche). Seguiamo una via scoperta di recente.
Quando qualcuno trova una via d’uscita (dal samsara) diversa da quella tradizionale, egli verrà sicuramente criticato, in quanto ciò che ha scoperto non fa parte della tradizione. Egli verrà criticato dagli altri.
Le persone comprendendo una cosa in relazione al loro diverso grado di saggezza; le persone che non capiranno nulla,ricorreranno all’insulto.
I nostri antenati credevano che la pioggia, i fulmini e le saette venissero prodotte dagli dei. E non solo: essi credevano che malattie come la varicella o la parotite fossero punizioni divine.
Mi chiedo quanto stupidi potessero essere.
In realtà non erano stupidi, semplicemente non potevano comprendere quale fosse la realtà, in quanto ciò che produce quelle malattie è davvero piccolo. Così, davano la colpa a Dio.
Se la verità viene mostrata, ma non si riesce a comprenderla, non rimane altro che insultare. Non riuscendo a comprendere, rimproverano.
Criticano sulla base della conoscenza ottenuta fino a quel momento.
Quindi, le persone che sono solite venerare le statue, insulteranno il nobile saggio che ha realizzato la verità.
Chi venera il cane malato, sta venerando il nobile saggio (Buddha).
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