aṅguttara nikāya 5
20. brāhmaṇavagga
“Pañcahi, bhikkhave, aṅgehi samannāgatā vācā subhāsitā hoti, no dubbhāsitā, anavajjā ca ananuvajjā ca viññūnaṃ.
“Monaci, la parola, allorché dotata di cinque fattori, è una buona parola, non una cattiva parola, ed è inoltre irreprensibile e non criticata dalle persone sagge.
Katamehi pañcahi? Kālena ca bhāsitā hoti, saccā ca bhāsitā hoti, saṇhā ca bhāsitā hoti, atthasaṃhitā ca bhāsitā hoti, mettacittena ca bhāsitā hoti.
Quali cinque? Quando è pronunciata al momento appropriato, quando è veritiera, gentile, densa di significato, e detta con amorevolezza.
Imehi kho, bhikkhave, pañcahi aṅgehi samannāgatā vācā subhāsitā hoti, no dubbhāsitā, anavajjā ca ananuvajjā ca viññūnan”ti.
Dotata di questi cinque fattori, o monaci, la parola è una buona parola, non una cattiva parola, ed è inoltre irreprensibile e non criticata dalle persone sagge.”
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