Il concetto di Dharma spiegato da quattro grandi maestri contemporanei

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“dhammoti sabhāvo; attano sabhāvaṃ dhāretiti dhammo”.
“dharma è la natura intrinseca; ciò che detiene la sua propria natura è [detto] dharma”.

(Bhadantācariya Buddhaghosa, Visuddhimagga)

Il significato di Dharma: S.S.Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama

La parola Dharma in sanscrito significa ‘ciò che tiene’. Tutte le manifestazioni esistenti sono Dharma (fenomeni) nel senso che tengono o portano la propria entità o carattere. Anche una religione è un Dharma nel senso che tiene le persone lontano, cioè le protegge, dalle sventure. Qui il termine Dharma si riferisce all’ultima definizione. In termini approssimativi, qualunque azione nobile del corpo, della parola o della mente è considerata un dharma,perché compiendo un’azione siffatta si è protetti o tenuti lontano da ogni sorta di sventure. Praticare tali azioni è praticare il dharma.

Appunti sul concetto di Dhamma, Ven. Ñānavīra Thera

La parola dhamma, nel suo senso più generale, equivale a ‘cosa’,ovvero, una qualunque cosa distinta da qualsiasi altra. Più precisamente, è ciò che una cosa è in sé, al contrario di come essa è; è l’essenza o la natura di una cosa, cioè una cosa come un’essenza o natura particolare distinta da tutte le altre essenze o nature.

Quindi, se una cosa è definita come un albero ombroso, piacevole, robusto, adatto per sdraiarvisi sotto, che ora sto vedendo, la sua natura è, precisamente, che è solido, che è piacevole, che è ombroso, che è un albero adatto per sdraiarvisi sotto, e che è visibile. L’albero robusto, ombroso, piacevole per sdraiarvisi sotto che vedo è una cosa, una natura, un dhamma.

Inoltre, ogni elemento – la solidità, la piacevolezza, l’ombra e così via – è una ‘cosa’, una natura, un dhamma, in quanto ognuno di questi elementi è distinto dagli altri, anche se in questo caso potrebbero non essere indipendenti l’uno dall’altro.

Questi dhammā, nell’esperienza immediata, sono tutti particolari. Quando tuttavia viene adottato l’atteggiamento riflessivo (satisampajañña), la natura particolare – l’albero robusto, ombroso, piacevole per giacervi sotto che ora vedo – è, per così dire , ‘messa tra parentesi’ (l’espressione è di Husserl), e arriviamo alla natura della natura particolare.

Invece di un albero solido, ombroso, piacevole per sdraiarsi, che ora vedo e così via, abbiamo materia (o sostanza), sentire, percezione, determinanti, cognizione e tutte le varie “cose” di cui parlano i Sutta.

Queste cose hanno un’applicazione universale, comune a tutte le nature particolari (ad es. la coscienza visiva è comune a tutte le cose che sono state, sono, o saranno visibili) – i dhammā (al plurale!) che compongono il Dhamma.

Il Dhamma è quindi la natura delle cose. E poiché questo è ciò che il Buddha insegna, questo termine ha assunto il significato di Insegnamento. I dhammā sono insegnamenti particolari.

Perchè il Dhamma? Buddhadasa Bhikkhu

Per poter rispondere a questa domanda, dobbiamo comprendere il significato del termine Dhamma. Solo allora si potranno discutere le ragioni per cui studiarlo e praticarlo.

Una definizione di facile comprensione di Dhamma è la seguente: “il segreto della natura che è necessario conoscere per sviluppare l’esistenza al massimo grado di giovamento”.

‘esistenza’, nel contesto del Dhamma, significa natura. Intendetelo come qualcosa che esiste in se stesso, da stesso e per se stesso, la natura intrinseca. Tale natura non è in  contrasto all’uomo ma bensì include l’intera esperienza umana. Dobbiamo comprendere il segreto della natura dell’esistenza, che equivale a comprendere il Dhamma.

Il Dhamma dell’esistenza ha quattro significati:

1-la natura,

2-la legge di natura,

3-il dovere da compiere in accordo alle leggi di natura,

4-i frutti,o i benefici,che derivano dall’osservanza di questo dovere.

Generale e particolare: Bhikkhu Bodhi

Dal punto di vista etimologico, la parola dharma significa ‘ciò che sostiene’; in accordo alla glossa dei commentari, ciò che essi sostengono è la loro propria natura intrinseca[1] A livello ontologico un dhamma e la sua natura intrinseca coincidono; Non vi è una differenza fondamentale fra il modo di essere di una cosa e la sua natura. Dal punto di vista epistemologico, è possibile tracciare una distinzione fra questi. Il dhamma quindi diventa il fenomeno nella sua concretezza, mentre la natura intrinseca il set di qualità che essa attualizza. La natura intrinseca include sia la “caratteristica particolare”, le qualità che determinano un dharma come un cosa specifica – come l’elemento terra, una sensazione, una intenzione eccetera, – e le “caratteristiche generali”, gli aspetti che essa condivide con le altre cose, in particolare le triade di inconstanza, insoddisfazione e non-sé.
Ed è attraverso le caratteristiche che la natura intrinseca del Dharma viene penetrata nello sviluppo della visione profonda (vipassanā).

 

 1:”Attano pana sabhāvam dhārentī ti dhammā”: “Detengono la loro propria natura intrinseca, [perciò sono detti] dhammā.” Nonostante questa definizione, i commentari attribuiscono al concetto di Dhamma una più vasta gamma di significati diversi da  sabhāva. Così, vi sono dei dhammā i quali non sono sostengono (leggi: detengono, possiedono) una sabhāva, come alcune entità concettuali e l’ottenimento della cessazione.

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