
STORIA DEL BUDDHISMO: IL GIORNO DI POSON:
L’arrivo del Buddhismo a Ceylon
Nel giorno in cui si celebra la festa di Poson, ripercorriamo la cronistoria degli eventi che portarono alla diffusione del Buddhadhamma in Sri Lanka.
Il festival del Poson, o Poson Poya, è una festività annuale celebrata dai buddhisti dello Sri Lanka nella quale si celebra l’arrivo del buddhismo sull’isola nel 3° secolo a.C.
Il Poson è il più importante festival dell’anno e la seconda festività buddhista più importante dell’anno dopo il Vesak. Le celebrazioni per il Poson coinvolgono tutta l’isola, anche se le cerimonie più importanti si svolgono ad Anuradhapura e Mihintale, nel luogo in cui, nel 236 a.C. l’arahat Mahinda incontrò il re Singalese Devanampiya Tissa. Tradizionalmente, il Poson è celebrato in coincidenza con la luna piena di Giugno.
L’arrivo del Buddhismo a Ceylon (Sri Lanka)
All’indomani del terzo concilio buddhista di Pataliputra, tenutosi all’incirca nel 250 a.C. , l’imperatore Ashoka decise di promuovere la propagazione del buddhismo in tutto il mondo, attraverso l’invio di missioni verso i paesi circostanti. In uno degli editti di Ashoka si legge:
«La conquista del Dharma è stata vinta qui, sui confini, e anche a seicento yojana (5.400-9.600 km) di distanza, dove regna il re greco Antioco, e oltre, dove regnano i quattro re di nome Tolomeo, Antigono, Magante e Alessandro, così come nel Sud, tra i Chola, i Pandya, e fino a Tamraparni (Sri Lanka).»
(XII Editto)
Nel testo singalese Mahāvaṃsa è scritto:
«Il Thera Mogalliputta, terminato il terzo concilio, mirando al futuro e desideroso di instaurare la dottrina nelle adiacenti contrade, nel mese di Kattha inviò qua e là dei Thera. Inviò il Thera Majjhantika nel Kasmira-Gandara (Kashmir), il Thera Mahadeva nel Mahisamandala (Mysore), il Thera Rakkhita nel Vanavasa (Kanara), il Thera yona (greco) Dhammarakkhita nell’Aparantaka (Gujarat). Inviò inoltre il Thera Mahadhammarakkhita nel Maharattha (Maharastra) ed il Thera Maharakkhita nella regione degli Yona (Grecia). Inviò il Thera Majjhima nella regione dello Himavanta (Himalaya) e due Thera, Sona ed Uttara nel Suvannabhumi ( Thailandia- Birmania).Infine, il Thera Mahinda, figlio dello stesso Ashoka, venne inviato in Sri Lanka assieme a una comitiva di quattro monaci: Utthiya, Ittiya, Sambala e Bhaddasala.»
Mahinda incontrò per la prima volta il re Tissa a Mihintale, mentre questi era impegnato in una battuta di caccia con circa 40.000 dei suoi soldati. Tissa stava dando la caccia ad un cervo nel boschetto, quando si imbatté nella comitiva capeggiata dal Thera Mahinda; il re rimase terrorizzato alla vista dei monaci, convinto che si trattasse di un gruppo di demoni Yakkha.
Così, il Thera si rivolse a lui dicendo: «Gran re, siamo monaci discepoli del Re del Dhamma (Il Buddha); siamo venuti qui dal Jambudipa (India) per compassione verso di voi».
Il re si ricordò delle parole dell’amico imperatore indiano Ashoka e capì che si trattava di messaggeri provenienti dall’India.
Dopo aver rassicurato il re circa la motivazione del loro viaggio, il venerabile Mahinda decise di testare l’intelligenza del re, al fine di capire se questi fosse un ricettacolo idoneo a ricevere il Dhamma.
Sempre dal Mahāvaṃsa:
Il grande saggio allora, a scopo di disamina, pose a re delle domande insidiose e il re, man mano che veniva interrogato, rispondeva a ciascuna domanda.
«Come si chiama quest’albero, o gran re?»
«Questo albero si chiama mango».
«Ma oltre a questo mango, c’è qualche altro mango?»
«Ci sono molti alberi di mango».
«Oltre a questo mango e agli altri manghi, vi sono altri alberi?»
«Ci sono altri alberi, o venerabile, che non sono manghi».
«E oltre agli altri manghi e agli alberi che non sono manghi, ci sono altri alberi?».
«C’è questo mango, venerabile».
«Sei perspicace, o gran re!»
(Mahāvaṃsa, IX)
Dopo questo primo test, il Thera insegnò al re il Culahatthipadopama sutta (Il sutra breve sull’orma dell’elefante); alla fine di quell’insegnamento, il re con i suoi quarantamila uomini prese rifugio nei tre gioielli.
Dopo quel primo incontro, re Tissa decise di invitare la comitiva di monaci a palazzo per il giorno seguente per proseguire con l’apprendimento della dottrina buddhista.
In seguito, il re decise di edificare un grande monastero all’interno parco reale di Mahameghavana ad Anuradapura, la capitale del regno, quale gesto di riconoscenza e devozione verso i monaci. Il monastero prese il nome di Mahavihara (Grande monastero), ed in seguito divenne il più importante centro per lo studio, la pratica e la propagazione del Buddhismo sull’isola per più di mille e duecento anni.
L’ha ripubblicato su Maitreya Milano.
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