
Aṅguttara Nikāya 3 11.
Sambodhavagga
“Tīṇimāni, bhikkhave, nidānāni kammānaṁ samudayāya.Katamāni tīṇi?Lobho nidānaṁ kammānaṁ samudayāya, doso nidānaṁ kammānaṁ samudayāya, moho nidānaṁ kammānaṁ samudayāya.
“Monaci, sulla base di queste tre condizioni vi è il sorgere del karma[1]; quali tre? sulla base della bramosia vi è il sorgere del karma, sulla base dell’avversione vi è il sorgere del karma, sulla base dell’ignoranza vi è il sorgere del karma.
Yaṁ, bhikkhave, lobhapakataṁ kammaṁ lobhajaṁ lobhanidānaṁ lobhasamudayaṁ, taṁ kammaṁ akusalaṁ taṁ kammaṁ sāvajjaṁ taṁ kammaṁ dukkhavipākaṁ, taṁ kammaṁ kammasamudayāya saṁvattati, na taṁ kammaṁ kammanirodhāya saṁvattati.
Monaci, quel karma prodotto dalla bramosia, nato dalla bramosia, dipendente dalla bramosia, sorto per via della bramosia: quel karma è malsano, reprensibile; quel karma ha come risultato la sofferenza; quel karma conduce al sorgere di [ulteriore] karma, non conduce alla cessazione del karma.
Yaṁ, bhikkhave, dosapakataṁ kammaṁ dosajaṁ dosanidānaṁ dosasamudayaṁ, taṁ kammaṁ akusalaṁ taṁ kammaṁ sāvajjaṁ taṁ kammaṁ dukkhavipākaṁ, taṁ kammaṁ kammasamudayāya saṁvattati, na taṁ kammaṁ kammanirodhāya saṁvattati.
Monaci, quel karma prodotto dall’avversione, nato dall’avversione, dipendente dall’avversione, sorto per via dell’avversione: quel karma è malsano, reprensibile; quel karma ha come risultato la sofferenza; quel karma conduce al sorgere di [ulteriore] karma, non conduce alla cessazione del karma.
Yaṁ, bhikkhave, mohapakataṁ kammaṁ mohajaṁ mohanidānaṁ mohasamudayaṁ, taṁ kammaṁ akusalaṁ taṁ kammaṁ sāvajjaṁ taṁ kammaṁ dukkhavipākaṁ, taṁ kammaṁ kammasamudayāya saṁvattati, na taṁ kammaṁ kammanirodhāya saṁvattati.Imāni kho, bhikkhave, tīṇi nidānāni kammānaṁ samudayāya.
Monaci, quel karma prodotto dall’ignoranza, nato dall’ignoranza, dipendente dall’ignoranza, sorto per via dell’ignoranza: quel karma è malsano, reprensibile; quel karma ha come risultato la sofferenza; quel karma conduce al sorgere di [ulteriore] karma, non conduce alla cessazione del karma. Monaci, sulla base di queste tre condizioni vi è il sorgere del karma.
Tīṇimāni, bhikkhave, nidānāni kammānaṁ samudayāya.Katamāni tīṇi?Alobho nidānaṁ kammānaṁ samudayāya, adoso nidānaṁ kammānaṁ samudayāya, amoho nidānaṁ kammānaṁ samudayāya.
“Monaci, sulla base di queste tre condizioni si genera il karma; quali tre? sulla base dell’assenza di bramosia vi è il sorgere del karma, sulla base dell’assenza di avversione vi è il sorgere del karma, sulla base dell’assenza di ignoranza vi è il sorgere del karma.
Yaṁ, bhikkhave, alobhapakataṁ kammaṁ alobhajaṁ alobhanidānaṁ alobhasamudayaṁ, taṁ kammaṁ kusalaṁ taṁ kammaṁ anavajjaṁ taṁ kammaṁ sukhavipākaṁ, taṁ kammaṁ kammanirodhāya saṁvattati, na taṁ kammaṁ kammasamudayāya saṁvattati.
Monaci, quel karma prodotto dall’assenza di bramosia, nato dall’assenza di bramosia, dipendente dall’assenza di bramosia, sorto per via dell’assenza di bramosia: quel karma è benefico, irreprensibile; quel karma ha come risultato la felicità; quel karma conduce alla cessazione del karma; non conduce al prodursi di ulteriore karma.
Yaṁ, bhikkhave, adosapakataṁ kammaṁ adosajaṁ adosanidānaṁ adosasamudayaṁ, taṁ kammaṁ kusalaṁ taṁ kammaṁ anavajjaṁ taṁ kammaṁ sukhavipākaṁ, taṁ kammaṁ kammanirodhāya saṁvattati, na taṁ kammaṁ kammasamudayāya saṁvattati.
Monaci, quel karma prodotto dall’assenza di avversione, nato dall’assenza di avversione, dipendente dall’assenza di avversione, sorto per via dell’assenza di avversione: quel karma è benefico, irreprensibile; quel karma ha come risultato la felicità; quel karma conduce alla cessazione del karma; non conduce al prodursi di ulteriore karma.
Yaṁ, bhikkhave, amohapakataṁ kammaṁ amohajaṁ amohanidānaṁ amohasamudayaṁ, taṁ kammaṁ kusalaṁ taṁ kammaṁ anavajjaṁ taṁ kammaṁ sukhavipākaṁ, taṁ kammaṁ kammanirodhāya saṁvattati, na taṁ kammaṁ kammasamudayāya saṁvattati.Imāni kho, bhikkhave, tīṇi nidānāni kammānaṁ samudayāyā”ti.
Monaci, quel karma prodotto dall’assenza d’ignoranza, nato dall’assenza d’ignoranza, dipendente dall’assenza d’ignoranza, sorto per via dell’assenza d’ignoranza: quel karma è benefico, irreprensibile; quel karma ha come risultato la felicità; quel karma conduce alla cessazione del karma; non conduce al prodursi di ulteriore karma. Monaci, sulla base di queste tre condizioni vi è il sorgere del karma.
NOTE
1. karma : “Cetanāhaṃ bhikkhave kammaṃ vadāmi; cetayitvā kammaṃ karoti kāyena vācāya manasā”
“Monaci, l’intenzione Io intendo per karma; uno agisce tramite il corpo, la parola e la mente sulla base di un’intenzione.”
-Nibbēdhika Sutta
“La descrizione sopracitata sul karma rivela quanto profonda fosse la sua conoscenza del Buddha su questo intricato argomento. Il karma o intenzione si manifesta come risultato del contatto, descritto come l’interazione fra le facoltà interne, gli oggetti esterni e il viññāna (cognizione). Ad esempio, la cognizione visiva (chakkhu-viññāna ) nasce per via dell’interazione fra gli occhi (la facoltà interna) e le immagini (l’oggetto esterno), e la concomitanza di questi tre determina il contatto visivo. Il contatto visivo genera il rūpasañcetanā, il manifestarsi dell’intenzione sulla base di un immagine percepita tramite gli occhi. Come risultato di ciò, vengono compiute azioni mentali, fisiche e verbali. Questo è il background attraverso cui il Karma si manifesta.”
– Bhikkhu Nyanananda
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