Sumana Siri e il Buddhismo Originario

Un intervista al Rev. Dr. Sumana Siri,
Tratta da “Occidente buddhista”

Di Serena Dequal

“Le religioni non si incontrano sulla base delle organizzazioni. Se i cuori si incontrano, allora l’incontro è già avvenuto”. Queste parole del Rev. Dr. Sumana Siri, in risposta ad un interrogativo riguardo alla possibilità di un futuro dialogo tra il Buddhismo e il Cristianesimo riassumono lo spirito della conferenza tenuta il 9 Giugno scorso presso la libreria Ecumenica di Piazza Missori a Milano.

Astenendosi da qualsiasi forma di giudizio il Ven. Dr. Sumana Siri ha sottolineato le affinità che legano i due grandi leader spirituali, riferendosi con grande competenza alle scritture del Cristianesimo e del Buddhismo.
Il discorso, di circa un’ ora, si è sviluppato su tre punti principali: La storia personale di Buddha e Gesù, l’etica da loro proposta e le chiese che si sono formate grazie alla loro influenza.
Le somiglianze tra alcuni episodi delle vita del Cristo e del Buddha sono talmente evidenti ( una nascita miracolosa, le profezie al loro riguardo, le tentazioni che subirono da parte di Satana e Mara) che qualcuno chiede se Gesù non fosse una reincarnazione del Buddha. Sumana, con convinzione risponde: ” No, non è possibile, in quanto Buddha affermò chiaramente che la sua sarebbe stata l’ultima rinascita nel mondo”.
Prospetta però la possibilità, lasciandola in sospeso come una sfida per un prossimo incontro che il Cristo possa essere stato influenzato dall’insegnamento del Buddha.
Al termine della conferenza si è acceso un dialogo molto vivace, che come spesso accade in questi casi, è riuscito a portare più chiaramente alla luce la personalità e le idee del Rev. Sumana Siri.
La caratteristica principale che è subito emersa dalle sue risposte sembra essere la negazione di qualsiasi forma di settarismo. Alla domanda: A quale dei tre grandi indirizzi o scuole del Buddhismo appartiene ( Hinayana, Mahayana o Vajrayana)? egli infatti rispose: ” Io non appartengo ad alcuna tradizione, ma tutte e tre sono dentro di me” e a chi insiste: ” Qual è il suo Sangha?( comunità spirituale) ” il Sangha è tutto, tutta l’umanità è il mio Sangha”.
Conoscere il Rev. Sumana Siri significa entrare in contatto con un uomo che, sotto le sue apparentemente semplici risposte, nasconde una stupefacente erudizione che comprende studi di legge, filosofia e medicina, oltre alla tradizionale formazione monacale.
Il suo impegno lo ha portato alla fondazione di diversi centri e gruppi in Malesia, Italia, Inghilterra e Canada, dove si reca continuamente per divulgare i suoi insegnamenti.
Al termine della conferenza il Rev. Sumana Siri ci ha gentilmente concesso qualche minuto del suo tempo.

D: Reverendo, da quale scuola proviene, e qual è la sua formazione?

R:Non provengo da nessuna scuola: provengo direttamente dalle parole del Buddha, perché il Buddha non ha avuto nessuna scuola, ma ha detto: “chi segue i miei insegnamenti segue me”.
In questo senso il Buddha è un maestro. L’autorealizzazione non avviene per ispirazione esterna, da guru o maestri; l’autorealizzazione nasce da se stessa.
Le parole originali del Buddha negli antichi testi sono molto chiare, basta solo seguirle. Tengo a dire che questo non è il Theravada. la scuola Theravada è venuta dopo. Io vengo direttamente dalle parole del Buddha.

D: Quale è, a suo parere, l’influenza che il Buddhismo può portare nella società occidentale? 

E’ un discorso molto complicato. Quello che è importante è evitare qualsiasi settarismo. Il Buddhismo non riconosce alcuna identità fissa, niente che possa essere giusto o sbagliato definitivamente solo perché lo dice un maestro. 
Il Buddhismo dice che tutto è cambiamento. Così bisogna seguire il Buddhismo originario, non una sua branca.

 
D:Molti maestri, come ad esempio Kalu Rimpoche, hanno detto che nel Dharma vi sono differenti vie, orientamenti diversi a seconda delle possibilità di comprensione delle persone… 

R: Le religioni non si incontrano sulla base delle organizzazioni. Se i cuori si incontrano, allora l’incontro è già avvenuto. Quello che è importante è evitare qualsiasi settarismo. Il Buddhismo non riconosce alcuna identità fissa, niente che possa essere giusto o sbagliato definitivamente solo perché lo dice un maestro. Il Buddha dice che tutto è cambiamento. Le diverse scuole sono solo sovrastrutture culturali. Nell’insegnamento originario del Buddha, nelle parole del Buddha (Dharma), si possono trovare le risposte ai nostri problemi. Con Buddhismo originario non intendo il Theravāda. Il Theravāda è già una sovrastruttura culturale.

D: Quali sono le circostanze che hanno portato all’apertura del Centro?

R: La richiesta di mettere a confronto, di unificare le varie correnti del Buddhismo in questa città. A Milano c’è un numerosa comunità di singalesi, venuti per svolgere lavori molto spesso duri.
I singalesi non guadagnano solo dagli italiani, ma li arricchiscono con il loro lavoro e la loro cultura. Perché il cerchio si chiudesse è stato aperto questo Centro che è, e vuole essere un centro buddhista e non solo dello Sri Lanka.
Il mio cuore sanguina quando vedo che all’interno del Buddhismo ci sono tante divisioni ed etichette ( Io sono buddista tibetano, io sono buddhista zen, io sono buddhista qualcos’altro).
Creare divisioni è davvero sciocco. Io cerco la collaborazione di tutti, Buddhisti e non buddhisti. Ho sempre lavorato così. i miei centri sono aperti a tutti. Ritengo, in quanto buddhista, che non ci sia religione più alta dell’ Umanesimo. questo è il modo per raggiungere la verità perché non c’è verità più alta dell’Umanesimo. Noi non lavoriamo per l’affermazione del Buddhismo, ma per i grandi valori di tutte le religioni: cristiana, induista, musulmana ed ebraica.
Meglio un buon cristiano che un cattivo buddhista. Io metto in primo piano l’ Umanesimo, e non la religione.

D:Quali sono, a suo parere, le prospettive e le difficoltà del buddhismo in occidente?

R: Il mondo occidentale è molto stanco, stanco di tutto, perché in Europa è sempre più difficile vivere. Questa comunità Europea non si riesce a farla, e in America non stanno certo meglio! Gli asiatici, pur avendo molto meno, sono più felici perché più capaci di essere indipendenti. Il Buddha disse che i piccoli mezzi possono dare grande felicità. Qui in Occidente, il più alto comfort ha portato alla più bassa disperazione. Nella sofferenza umana, non vedo nessuna differenza tra Oriente ed Occidente. La sofferenza umana è sempre quale. Per questo il Buddhismo può diffondersi ovunque, perché tratta dell’uomo, della sua sofferenza e del modo di superarla. Nella mia pratica non faccio distinzioni tra orientali e occidentali, ma devo pur tener conto delle diverse culture .La diversità delle culture mi fa riflettere su cosa sarebbe il mondo senza i diversi colori, ognuno con la sua energia e psicologia. I colori delle varie culture arricchiscono la nostra psicologia.

D: C’è una medicina che fa bene a tutti?

R: Ridere, essere allegri è una grande medicina, aiuta moltissimo. Se ne sono accorti anche negli ospedali.

D: Ultima domanda: come si pone il centro nei riguardi delle donne?

R: Il Buddha è stato il fondatore del movimento di liberazione della donna. Il Buddha è stato il primo ad ordinare le donne, sino ad allora sottomesse ai bramini. Vorrei concludere ricordando che il messaggio del Buddha è Compassione e saggezza, cuore e mente. Il Buddha è la personificazione della grande compassione e della grande saggezza. Questa è la via realistica. Il Dharma del Buddha è come le nuvole che mandano pioggia su tutti gli uomini senza distinzione di paese, razza o religione. Il Dharma non ha confini, è in ogni tempo e in ogni luogo. La verità è semplice, sono gli uomini che l’hanno complicata.

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