Il Buddhimo indiano: la scuola Dhammaguttika

Le diciotto scuole del Buddhismo indiano (Parte 5)

Dhammaguttika (Dharmaguptaka)

La scuola Dhammaguttika (sanscrito: Dharmaguptaka o Dharmaguptika) ebbe origine da una scissione con la scuola Mahīmśāsaka attorno al 300 a.C. nel nord ovest dell’India, nell’area del Gandhāra; in seguito, la presenza dei Dhammaguttika si estese in Asia centrale, in Afghanistan e Iran fino a raggiungere la Cina, dove divenne una delle scuole più influenti, grazie anche all’opera di traduttori come il leggendario Kumarajiva (344–413 d.C.). Questa scuola svolse un ruolo di notevole importanza nella diffusione del Buddhismo al di fuori del subcontinente indiano; di fatto, quello dei Dhammaguttika è a tutt’oggi il principale lignaggio monastico in Cina, Corea e Vietnam.

Nomenclatura

Il nome Dhammaguttika significa «I seguaci di Dharmagupta», dal nome dell’ispiratore di questa scuola. Il nome Dharmagupta è traducibile come «Guardiano (gupta) dell’insegnamento (Dhamma)». Fra gli studiosi del primo Buddhismo indiano c’è chi, come Sujato, ipotizza che Dharmagupta non fosse stato altro che il Dhammarakkhita citato nei testi pali come il Mahāvamsa. Di fatto, i termini «gupta» e «rakkhita» sono sinonimi.


Origini e diffusione


Sujato, citando Frauwallner e Przylusk, avanza la suggestiva tesi secondo la quale Dhammagupta non sarebbe stato altro che il monaco citato nel testi in lingua Pāli con il nome di Yonaka Dhammarakkhita.
L’appellativo ‘Yonaka’ (Ionici) era usato per indicare gli Ioni, genti di origine greco macedone originarie della costa ionica, insediatesi proprio nella regione del Gandhāra, vero e proprio feudo dei Dhammaguttika. Secondo il Mahāvamsa, il monaco Yonaka Dhammarakkhita fu originario di una città nota con il nome di Alasandha, identificabile con Alessandria Eschate, oppure con Alessandria sull’Oxus, situate entrambe nella regione di Battria, nell’attuale Afghanistan.
Il fatto che lo Yonaka Dhammarakkhita venga citato nei testi della tradizione Theravāda suggerisce che molto probabilmente la scuola Dhammaguttika fosse strettamente imparentata con i Vibhajjavādin, i precursori della scuola Theravāda singalese. D’altro canto, Vasumitra asserisce che l’ispiratore della scuola Dhammguttika fu un monaco di nome Moggallāna; non è tuttavia chiaro se si tratti del (Mahā)Mogallāna discepolo diretto del Buddha oppure di Mogalliputtatissa, il più autorevole monaco Vibhajjavādin del terzo secolo avanti Cristo, autore del Kathāvatthu, nonché promotore delle missioni all’estero patrocinate dall’Imperatore Asoka, missioni di cui lo stesso Yonaka Dhammarakkhita fu uno dei protagonisti. [1]   

Singolare a questo proposito è l’atteggiamento nei confronti di questa scuola dall’autore del Kathāvatthu: questi, pur enumerando la scuola Dhammaguttika tra le diciassette scuole «eretiche» ( parole sue), non descrive nel proprio manoscritto alcun dibattito con quest’ultima, né tantomeno alcuna confutazione dello loro dottrine. Tale atteggiamento insolitamente benevolo nei confronti di una scuola rivale la dice lunga sul rapporto di vicinanza intercorso fra queste due scuole. Sempre secondo Sujato, la scuola Theravāda rappresenterebbe la diramazione meridionale della Vibhajjavāda, mentre la Dhammaguttika delle origini ne sarebbe una diramazione nordoccidentale.  

A questo proposito, è di straordinaria importanza il fatto che il lignaggio monastico femminile dei Dhammaguttika — l’unico degli antichi lignaggi monastici femminili indiani sopravvissuto fino ai giorni nostri— sia stato introdotto in Cina da monache provenienti dallo Sri Lanka, nel 429 dopo Cristo. [2]

Lingua e letteratura

Le lingue utilizzate dai Dhammaguttika furono il gāndhārī e il sanscrito; Il canone dei Dhammaguttika, il quale conteneva anche materiali di indubbia impronta Mahāyāna, è andato perduto nelle lingue originali; ne sopravvivono le traduzioni in cinese classico incluse nel Canone Buddhista in lingua cinese. Il colore degli abiti monastici indossati dai suoi aderenti fu il bruno.

Dottrine

Per il Samayabhedoparacanacakra, queste furono le principali posizioni dottrinali propugnate dalla scuola Dhammaguttika:

1. Anche se il Buddha è parte del Sangha, i meriti derivanti dal fare offerte al Buddha, seppur grandi, non sono paragonabili a quelli derivati dal fare offerte al sangha.

2. Compiere offerte votive ad uno stupa (reliquiario) è un’azione portatrice di grande meriti.

3. Anche se il Buddha e i praticanti dei due veicoli (yāna) sono identici per quanto riguarda la liberazione (vimukti), vi è una differenza per quanto concerne il nobile sentiero seguito da ciascuno dei due (āriya mārga).

4. I seguaci delle altre scuole indiane non buddhiste (tīrthika) non sono in grado di ottenere le cinque realizzazioni (siddhi).

5. Il corpo di un Arahant è esente dalle passioni (anāsrava).
Le rimanenti dottrine di questa scuola sono identiche a quelle sostenute dalla scuola dei Mahāsamghika.

Note

1. «Il thera Moggaliputta, l’illuminatore della dottrina del Conquistatore, avendo portato a termine il (terzo) concilio, guardando al futuro, vide la fondazione della dottrina nei paesi adiacenti; così, nel mese di Kattika, inviò i thera, uno qui e uno là. Il thera Majjhantika venne inviato a Kasmira e Gandhara, il thera Mahadeva fu mandato a Mahisamandala. A Vanavasa mandò il thera Rakkhita, e ad Aparantaka lo Yona Dharnmarakkhita; in Maharattha fu inviato il thera Mahadhammarakkhita; il thera Maharakkhita fu inviato nel paese degli Yona. Egli mandò inoltre il thera Majjhima al paese dell’Himalaya, e a Suvannabhumi furono inviati il due thera: Sona e Uttara. Il grande thera Mahinda, i thera Itthiya, Uttiya, Sambala e Bhaddasala, suoi discepli: questi cinque thera furono inviati con l’incarico: Stabilite, nell’isola splendente di Lanka la splendente dottrina del Conquistatore […] Il thera Dhammarakkhita lo Yona, essendo andato a Aparantaka, (Gujarat) e aver predicato in mezzo alla gente l’Aggikkhandhopama-sutta, offrì il nettare della verità a trentasettemila esseri viventi che ivi radunatisi..»

(Mahavmsa, XII)

«La conquista del Dharma è stata vinta qui, sui confini, e anche a seicento yojana (5.400-9.600 km) di distanza, dove regna il re greco Antioco, e oltre, dove regnano i quattro re di nome Tolomeo, Antigono, Magante e Alessandro, così come nel Sud, tra i Chola, i Pandya, e fino a Tamraparni (Sri Lanka).»

(XXIII Editto di Asoka)

2. Nel sesto anno dello Yuan-chia (429 d.C.), un capitano di nave straniero di nome Nan-t’i portò otto bhiksuni buddiste dallo Sri Lanka alla capitale della dinastia Sung. Le monache dello Sri Lanka soggiornarono presso il Monastero Ching-fu Ssu (monastero delle benedizioni luminose). Non molto tempo dopo, esse chiesero a Seng-kuo: «Sono mai state qui monache straniere prima di noi?»
Seng-kuo rispose che non ce ne furono mai state. Le bhiksuni dello Sri Lanka quindi chiesero: «stando così le cose, come hanno fatto le monache cinesi a ricevere l’ordinazione completa sia dai bhiksu che dalle bhiksuni?»


Seng-kuo rispose: «Esse hanno ricevuto l’ordinazione solamente dal bhiksu sangha. Quelle donne che hanno partecipato al rito d’ingresso nella vita monastica hanno iniziato a ricevere gli obblighi monastici. Questa accettazione fu un espediente per indurre le genti a generare un grande rispetto per la vita monastica. Il nostro modello eminente per questo espediente è la matrigna del Buddha, Mahaprajapati, che si riteneva avesse accettato il pieno obbligo monastico assumendo su di sé, e quindi per tutte le donne per tutto il tempo, le otto regole speciali incombenti sulle donne intenzionate a condurre la vita monastica.»

Tratto da: Heng-Ching Shi, Lineage and Transmission, Integrating the Chinese and Tibetan Orders of Buddhist Nuns Chung-Hwa Buddhist Journal, No. 13.2  (May 2000), pp. 503-548.

3. Questo indica che i Dhammaguttika accolsero, fra le loro dottrine, la distinzione fra il veicolo degli uditori e quello dei Bodhisattva, ovvero, il Mahāyāna.

Bibliografia

The Mahavamsa, The Great Chronicle of Ceylon, Translated by Wilhelm Geiger.

Vasumitra, Jiryo Masuda, Origins and doctrines of Early Indian Buddhist Schools, a translation of Samayabhedoparacanacakra.

Bhikkhu Sujato, Sect and sectarianism, The origin of Buddhist schools, Santipada.

Shwe Zan Aung, Mrs. Rhys DavidS, Point of Controversy or subjects of discourse, Being a translation of the Katha-vatthu, Pali Text Society.1915, London.

Heng-Ching Shi, Lineage and Transmission, Integrating the Chinese and Tibetan Orders of Buddhist Nuns
Chung-Hwa Buddhist Journal, No. 13.2  (May 2000), pp. 503-548.

 Warder, A.K. Indian Buddhism. 2000

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