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Cari amici, diamo il benvenuto a tutti i nuovi lettori; questo è un blog dedicato alla conoscenza e alla pratica dell’insegnamento originario del Buddha storico Sidddharta Gautama, e della scuola Theravada (dei venerabili monaci anziani), quale via per la comprensione del senso dell’umana esistenza, nell’ambito della moderna cultura occidentale, con enfasi sulla sua applicazione nel quotidiano.

Questi sono gli obiettivi che il nostro lavoro si prefigge:

1) far conoscere al pubblico italiano la teoria e la pratica del primo buddhismo e del sistema Theravāda -l’unica delle diciotto scuole del buddhismo antico (Nikāya) tutt’oggi esistente- nei suoi molteplici aspetti e tendenze, attraverso la pubblicazione di testi tradotti dalle fonti in lingua pali (discorsi) e di altri materiali a carattere esplicativo;

 

2) far conoscere la storia della genesi e degli sviluppi del pensiero buddhista e delle sue pratiche meditative, dagli albori, fino ai giorni nostri, attraverso lo studio filologico delle fonti testuali, storiche, e cronologiche;

3) lavorare al fine di riscoprire e rinverdire le radici comuni di tutte le correnti e scuole di pensiero buddhiste (Theravāda, Mahāyāna, Vajrayāna) -radici rintracciabili negli insegnamenti del fondatore storico, Siddhārtha Gautama, come preservate nei testi canonici- attraverso lo studio comparato dei testi e dei materiali disponibili.

10 risposte a "About"

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  1. Per favore ti posso chiedere una consulenza privata? Leggo nel satipatthana sutta tradotto da analayo nella cosiddetta definition: Here monks in regard to the body a monk abides contemplating the body diligent clearing and mindful eccetera. Goldstein invece di diligent traduce ardent. qual è la parola pali? Questa parola ha un valore pragmatico o diciamo così emotivo? Grazie!

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    1. Ciao, la sentenza originale è “bhikkhu kāye kāyānupassī viharati ātāpī sampajāno satimā, vineyya loke abhij­jhā­do­manas­saṃ”
      “Un monaco dimora osservando il corpo nel corpo, risoluto/energico(ātāpī) chiaramente discernente e consapevole, avendo trasceso la passione e il risentimento in riguardo al mondo”.
      il termine ātāpī deriva da ā + tapa, in cui ‘tapa’ sta per ‘calore’, quindi ‘ardente’, ed ha il il senso di ‘strenuo’ “fortemente determinato e risoluto”; in ātāpī c’è probabilmente un riferimento, neanche troppo velato, a certe pratiche ascetiche austere (Tapas) praticante in India ai tempi del Buddha. Un Tappassin è colui che pratica queste forme di ascesi , la cui più famosa è quella del fuoco interiore o tapas, conosciuta in occidente con il nome tibetano di Tummo.
      Sappiamo che il Buddha era solito utilizzare una terminologia tecnica con i quali i suoi contemporanei avevano dimestichezza, ridefinendoli poi in accordo al Dhamma, riempiendoli di un nuovo significato.

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