Attakārīsutta: Colui che agisce

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Sāvatthinidānaṃ:

A Sāvatthi:

«Atha kho aññataro brāhmaṇo yena bhagavā tenupasaṅkami; upasaṅkamitvā bhagavatā saddhiṃ sammodi. Sammodanīyaṃ kathaṃ sāraṇīyaṃ vītisāretvā ekamantaṃ nisīdi. Ekamantaṃ nisinno kho so brāhmaṇo bhagavantaṃ etadavoca:

«ahañhi, bho gotama, evaṃvādī evaṃdiṭṭhi: ‘natthi attakāro, natthi parakāro’»ti. »

«Quindi, un certo Brāhmaṇa si recò dove si trovava il Bhagavān, ed avendolo avvicinato scambiò con lui cortesi saluti, e dopo aver ricambiato i cordiali saluti, si sedette al suo fianco; e sedendo al suo fianco, quel Brāhmaṇa disse al Bhagavān:  

«Amico Gotama, io sostengo questa dottrina e punto di vista: ‘Non esiste alcuna persona che agisce per propria volontà o che agisce per volontà altrui’».

«Māhaṃ, brāhmaṇa, evaṃvādiṃ evaṃdiṭṭhiṃ addasaṃ vā assosiṃ vā. Kathañhi nāma sayaṃ abhikkamanto, sayaṃ paṭikkamanto evaṃ vakkhati: ‘natthi attakāro, natthi parakāro’ti.»

«Brāhmaṇa, non ho mai visto o sentito una tale dottrina, un tale punto di vista. Come può una persona, muovendosi avanti e indietro per propria volontà dire: ‘Non esiste alcuna persona che agisce per propria volontà o che agisce per volontà altrui’?»

«Taṃ kiṃ maññasi, brāhmaṇa, atthi ārabbhadhātū”ti? «Evaṃ, bho». «Ārabbhadhātuyā sati ārabbhavanto sattā paññāyantī”ti? «Evaṃ, bho». «Yaṃ kho, brāhmaṇa, ārabbhadhātuyā sati ārabbhavanto sattā paññāyanti, ayaṃ sattānaṃ attakāro ayaṃ parakāro»

«Cosa ne pensi, Brāhmaṇa, esiste il fenomeno dell’iniziare, del dare il via [ad un’attività]? »

«Esiste, amico.»

«Esistendo un tale fenomeno dell’iniziare [un’attività], è possibile discernere degli esseri che danno vita ad azioni? ».

«Certo, amico».

«Ecco Brāhmaṇa, esistendo il fenomeno dell’iniziare [un’attività], è possibile osservare degli esseri che danno inizio [a delle attività]; questi sono gli esseri che iniziano [un’attività] da se stessi o per conto di altri.»

«Taṃ kiṃ maññasi, brāhmaṇa, atthi nikkamadhātu … pe … atthi parakkamadhātu … atthi thāmadhātu … atthi ṭhitidhātu … atthi upakkamadhātū»ti? «Evaṃ, bho». «Upak­kama­dhātuyā sati upakkamavanto sattā paññāyantī”ti? «Evaṃ, bho». «Yaṃ kho, brāhmaṇa, upak­kama­dhātuyā sati upakkamavanto sattā paññāyanti, ayaṃ sattānaṃ attakāro ayaṃ parakāro.»

«Cosa ne pensi, Brāhmaṇa, esiste il fenomeno dell’impegno.. il fenomeno dello sforzo.. il fenomeno della risolutezza …il fenomeno della costanza … il fenomeno dell’esercizio? »

«Esiste, amico.»

«Esistendo il fenomeno dell’impegno, è possibile individuare esseri impegnati [in qualche attività]?»

«Certo, Amico.»

«Così, Brāhmaṇa, esistendo la sfera dell’impegno, è chiaramente possibile individuare esseri intenti all’impegno; Questi esseri, agiscono di propria volontà o per volontà altrui».

«Māhaṃ, brāhmaṇa, evaṃvādiṃ evaṃdiṭṭhiṃ addasaṃ vā assosiṃ vā. Kathañhi nāma sayaṃ abhikkamanto sayaṃ paṭikkamanto evaṃ vakkhati: ‘natthi attakāro natthi parakāro’»ti.

«Brāhmaṇa, non ho mai visto o sentito una tale dottrina, un punto di vista come questo. Come può una persona, muovendosi avanti e indietro per propria volontà dire: ‘Non esiste nessuna persona che agisce per propria volontà, non esiste nessuna persona che agisce per volontà altrui’?»

«Abhikkantaṃ bho gotama, abhikkantaṃ bho gotama, seyyathāpi bho gotama, nikkujjitaṃ vā ukkujjeyya paṭicchantaṃ vā vivareyya mūḷhassa vā maggaṃ ācikkheyya andhakāre vā telapajjotaṃ dhāreyya cakkhūmanto rūpāni dakkhintīti.»

«Meraviglioso amico Gotama, meraviglioso amico Gotama! proprio come se si raddrizzasse ciò che era capovolto, o si palesasse ciò che era nascosto, o si indicasse la via a chi si era smarrito, o si portasse una lampada nell’oscurità, cosicché coloro i quali sono dotati di buona vista possano vedere le cose!».

«Evamevaṃ bhotā gotamena anekapariyāyena dhammo pakāsito. Esāhaṃ bhagavantaṃ gotamaṃ saraṇaṃ gacchāmi, dhammañca bhikkhusaṅghañca. Upāsakaṃ maṃ bhavaṃ gotamo dhāretu ajjatagge pāṇupetaṃ saraṇaṃ gatanti.» 

«Allo stesso modo, il Dhamma è stato spiegato dal venerabile Gotama in molte modalità; così, io prendo rifugio nel sublime Gotama, nel Dhamma ed anche nel saṅgha; Il venerabile Gotama mi consideri un suo seguace laico, da oggi fino alla fine della mia esistenza.»

-Attakārī Suttam. AN. 6:38

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