Introduzione alla consapevolezza:
La liberazione spontanea tramite la nuda percezione.
1: Introduzione alla consapevolezza
Benché la natura non duale della mente, che pervade completamente sia il Saṃsāra che il nirvāṇa sia sempre stata presente sin dal principio, tu non l’hai riconosciuta.
Anche se la sua luminosità e la consapevolezza si manifestano ininterrottamente, tu non ne hai ancora osservato il vero volto.
Anche se essa si manifesta senza ostruzioni in ogni aspetto dell’esistenza, tu non l’hai ancora riconosciuta.
Per aiutarti a riconoscere questa natura non duale della mente, i Buddha dei tre tempi (passato, presente e futuro) hanno insegnato un’incalcolabile numero di metodi, inclusi negli ottantaquattromila componenti del dharma.
Tuttavia, non vi è nemmeno uno di questi metodi insegnato dai Buddha che non abbia a che vedere con la comprensione dei tale natura!
Anche se vi sono incalcolabili volumi di testi sacri, vasti come lo spazio, questi insegnamenti possono essere espressi concisamente con poche parole, che sono “l’introduzione alla consapevolezza.”
2: L’autentica introduzione alla consapevolezza
Il termine “mente” è molto comune ed [ab]usato, e tuttavia vi sono coloro che non ne comprendono il significato, coloro che lo comprendono in maniera parziale, coloro che lo fraintendono, e coloro i quali non ne hanno compreso appieno la vera natura.
Per via di ciò, sono sorte un’incalcolabile numero di dottrine, concepite dai differenti sistemi filosofici.
Quindi, poiché le persone comuni non ne comprendono né riconoscono intuitivamente la natura, essi continuano a peregrinare tra i sei reami nelle tre sfere di esistenza, sperimentando così la sofferenza. Tutto ciò è il prodotto del non comprendere la reale natura della mente.
Anche se i seguaci dei veicoli degli uditori (Śrāvaka) e dei realizzatori solitari (pratyekabuddha) affermano di sapere che la natura della mente è non-sé, essi non ne hanno la piena comprensione.
Inoltre, essendo condizionati dai rispettivi testi di riferimento e dai propri sistemi filosofici, molti non percepiscono in maniera diretta:
I seguaci del sentiero degli uditori e del sentiero dei realizzatori solitari sono ostruiti dalla dualità fra soggetto ed oggetto.
I seguaci del sistema Madhyamika (Via di mezzo) sono impediti dall’attaccamento alla dottrina sule due verità(relativa ed assoluta).
I praticanti del ‘Tantra dell’attività’ (Kriyatantra) e del ‘Tantra dello Yoga’ (Yogatantra), sono impediti dall’attaccamento verso il rituale e del conseguimento.
I praticanti del ‘Grande Yoga’ (Mahayoga) e dello ‘Yoga Avanzato’ (Anuyoga) sono impediti dall’attaccamento verso i concetti di spaziosità e consapevolezza. Tutti questi errano perché dividono la realtà non-duale, e poiché non sono capaci di trascendere questa dualità nella non dualità, non accedo al risveglio.
Costoro, continuando a vagare nel Saṃsāra, si applicano senza sosta in pratiche di rinuncia e in atti di rifiuto e attrazione nei confronti delle loro stesse menti, quando in realtà Saṃsāra e nirvāṇa sono inseparabili.
Perciò, si abbandonino tutti gli insegnamenti artificiosi e tutti gli stati innaturali.
Attraverso questa consapevolezza: liberazione naturale attraverso la nuda percezione, di deve realizzare ogni cosa nell’ambito di questa grande liberazione naturale.
Rispondi